.Donne.

.Donne.

Posted on March 8th, 2004 at 7:00 PM | Tags: | 0 Comments

Che tipo di futuro stiamo costruendo per le generazioni che verranno?
Saranno ancora costrette a lottare per diritti che dovrebbero essere scontati?

Passeggiando per le strade di questa città che mi appartiene e che mi respinge, vedo un uomo fermarsi davanti a me. Un ragazzo, giovane come me, eppure c’è qualcosa che lo fa sembrare più adulto, come se avesse compreso, nel suo piccolo, che le parole non sono mai abbastanza. Mi sorride e, con una delicatezza che mi sorprende, mi porge un rametto di mimose. I fiori, gialli e carichi di vita, appaiono quasi fuori posto tra il cemento grigio e il traffico che sembra non fermarsi mai.

La sensazione di quel gesto mi prende alla gola. Non è solo il fiore, ma il suo significato. La mimosa, come ogni simbolo, diventa il portavoce di una memoria che non deve essere dimenticata. È l’8 marzo. La festa della donna. Ma cosa significa davvero? Qual è il peso che questa data ha per chi, come me, ogni giorno combatte una battaglia in silenzio, tra le mura della propria casa, nei luoghi di lavoro, nell’intimità delle proprie riflessioni? La mimosa è il ricordo di chi ha lottato per un posto nel mondo. Ma è anche una fragilità, un profumo che si disperde nel vento.

Mi fermo un attimo, respiro. L’aria è fredda, ma la dolcezza dei fiori sembra riscaldarmi. Le loro punte gialle, delicate come un pensiero non detto, mi fanno pensare a tutte le donne che hanno avuto la forza di sfidare il mondo, a tutte quelle che non hanno avuto voce e che, per secoli, sono state costrette a restare nell’ombra. La storia che non ci raccontano. La lotta che non ci insegnano.

Faccio un passo indietro, il ragazzo se ne è già andato, ma quella mimosa mi resta in mano, come un segno di sfida al silenzio. Un gesto che mi dice che, nonostante tutto, non siamo mai sole. Cosa festeggiamo davvero oggi? Il progresso o la consapevolezza che la strada è ancora lunga? Mi chiedo se questa giornata, così tanto attesa, non diventi solo un modo per placare la coscienza. Un giorno in cui siamo tutte protagoniste, ma poi, il resto dell’anno, torniamo a essere invisibili, a lottare in silenzio.

Non è mai abbastanza festeggiare. Ogni mimosa che ci viene regalata è anche un peso che dobbiamo portare. Non possiamo dimenticarlo. Eppure, non voglio che questa giornata si riduca solo a un gesto, a un fiore da tenere nel vaso. Voglio che sia una riflessione, un atto di ribellione. Un invito a guardare davvero cosa ci circonda e a non chiudere gli occhi. Non possiamo permettercelo. La memoria delle donne che ci hanno preceduto è un’eredità che non possiamo lasciare svanire. Ogni giorno è un’opportunità per trasformare la nostra vita in un atto di resistenza. Non serve un solo giorno per celebrare il cambiamento; la vera lotta è quotidiana. Cosa stiamo facendo, oggi, per onorare chi ha lottato per noi?

Buona festa della donna.


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