San Valentino, che ironia. Un giorno come tanti, un altro giorno come il giorno precedente, eppure la frenesia dei cuori rossi sembra distoglierci da ciò che davvero conta. Oggi, guardo la terra, e non vedo cuori disegnati su carta, non vedo rose rosse appoggiate su tavoli lucidi. Vedo crepe. Vedo fiumi che hanno smesso di scorrere come dovrebbero. Vedo un cielo che ha smesso di sorridere. L’amore, oggi, è consumato, svuotato. È diventato il paravento dietro cui ci nascondiamo, l’alibi perfetto per non guardare la verità negli occhi. Siamo in grado di esprimere amore, ma non siamo in grado di amare veramente la terra che ci ospita. E allora, mentre il mondo si ferma a celebrare un amore che non sa più di nulla, mi chiedo: che cosa ci stiamo perdendo davvero?
Le vetrine brillano, le candele illuminano tavole imbandite, ma io non riesco a vedere il romanticismo. Non lo vedo nei regali che regaliamo a chi amiamo, ma non lo vedo nemmeno in quello che dovremmo custodire. Perché, nel bel mezzo di tutto questo, la terra, la nostra madre terra, è abbandonata a se stessa. Nessuno si ferma più a riflettere. Se guardiamo davvero, vediamo la sua sofferenza. I suoi respiri affannati, i suoi polmoni che lottano per sopravvivere. Ma mentre ci prepariamo a scambiarci baci, parole d’amore che risuonano vuote, lei sta perdendo il suo battito, il suo cuore. La terra ci sta chiedendo aiuto. La terra ci ha dato tutto, eppure noi la stiamo lasciando affogare in una melma di egoismo e superficialità.
Amore. Che cosa significa, davvero? Come può esistere un amore che non sa proteggere ciò che è più prezioso? Ogni giorno ci svegliamo con una nuova lista di problemi da affrontare, ma siamo troppo occupati a rincorrere illusioni, a fermarci per celebrare una festa che non sa più di niente. Ed io, in questo giorno, non posso fare a meno di scrivere a te, madre terra. A te che sei ferita, a te che ogni giorno vedi la tua bellezza soffocata, la tua forza messa alla prova. Non voglio regali, non voglio cuori finti, non voglio più festeggiamenti che nascondono solo il nostro fallimento. Voglio prendermi cura di te, voglio dedicarti il mio amore sincero, quello che non si compra con un fiore reciso o un dolce fatto in fretta. Voglio essere al tuo fianco, voglio camminare su una terra che respira ancora, che ha speranza, che può guarire.
San Valentino, non è il giorno per festeggiare l’amore come lo conosciamo. È il giorno per fermarsi e pensare a ciò che davvero conta. Il nostro amore non è più quello che si scambia tra le mani di chi ci sta accanto, è quello che dobbiamo portare verso di te, madre terra. La tua bellezza è il vero regalo che dobbiamo celebrarti, ogni giorno. Ogni passo che facciamo, ogni decisione che prendiamo, deve essere una promessa: quella di non lasciarti cadere, quella di non ignorare più i tuoi gemiti silenziosi. È ora di essere veramente innamorati di te. Perché senza di te, non c’è più niente. E forse, proprio in questo giorno, possiamo smettere di celebrare l’amore finto, per imparare ad amare davvero.
Perché l’amore che ci lega alla terra è eterno, non ha bisogno di essere celebrato in un solo giorno. Ha bisogno di essere vissuto, ogni respiro che prendiamo, ogni scelta che facciamo. L’amore che ci lega a te, madre terra, è quello che ci darà la forza di risollevarci, quello che ci farà svegliare, finalmente, dal nostro sonno. In questo San Valentino, voglio dirti che ti amo. E lo farò con i miei gesti, con le mie azioni. Non con parole vuote, ma con il mio impegno. Non con regali, ma con cura. Con la speranza che questo amore possa diventare realtà, e che non sia mai troppo tardi per ricominciare a costruire qualcosa di vero. Perché ogni amore che non parte da te, madre terra, è destinato a svanire.
Loving you.
Remember me,
Eclipse