Quante volte ci siamo sentiti incompleti senza la presenza di una persona che ci è cara? Quante volte abbiamo sperato che il vuoto che lasciamo dentro potesse essere colmato da un sorriso, una parola, un gesto? Eppure, quando sembra che tutto si sistemi, quando pensiamo di aver trovato un equilibrio, ecco che qualcosa scivola via come sabbia tra le dita.

Come posso spiegare questa sensazione di incompiutezza, che arriva e se ne va, ma che mai davvero ci abbandona? È come se una parte di me mancasse, e quando cerco di afferrarla, scivola via senza lasciare traccia. Eppure c’è, sempre lì, come una ferita che non si rimargina mai. Come se non avessi mai vissuto senza questa lacuna. Non è una questione di solitudine, ma di assenza.

E tu, lo senti anche tu? Mi guardi, ti avvicini, ma non basta. Non basta mai. Perché tu non sei la soluzione. Non lo sei mai stato. O forse lo eri, ma poi è cambiato tutto. Il nostro legame è diventato un altro, diverso. È come se avessimo trovato una nuova forma di intimità, una che non posso toccare ma che sento. Un’intimità che scivola via senza che io possa fermarla, come sabbia.

Non è più un’amicizia. Non è più amore. È qualcosa che resta sospeso, come un equilibrista che non osa scendere. La linea tra ciò che voglio e ciò che non posso avere è sottile, talmente sottile che rischia di lacerarmi. Non so più dove inizia il mio bisogno di te e dove finisce la paura che la nostra connessione diventi troppo.

Perché ti cerco, eppure non ti voglio? Perché il pensiero di te mi fa sentire più viva e più vuota allo stesso tempo? La nostra relazione è un paradosso che non riesco a risolvere. Siamo vicini, ma così distanti. Come se fossimo su due pianeti che si attraggono ma non riescono mai a toccarsi. Non so cosa voglio da te, e forse tu non lo sai neanche. Ma la verità è che non posso fare a meno di sentirti vicino, anche se ci sono giorni in cui non voglio nulla da te.

Ma come si fa a chiudere il cuore? Come si fa a dire addio a una connessione che è più grande di qualsiasi altra cosa tu abbia mai provato? Non voglio ammetterlo, ma lo so. Tu sei una parte di me che non posso mai davvero scacciare, neanche quando desidero liberarmi di te.

E qui, mi fermo. Faccio una pausa. Perché non so più dove andare. E tu, come ti senti? Cos’è che ti manca, se non mi manco neppure io? Lascio la domanda lì, sospesa nel vento, in attesa che qualcuno abbia il coraggio di rispondere. Perché, alla fine, nessuna risposta è mai definitiva. Solo il tempo ci dirà se riusciremo a trovare una via d’uscita o se saremo costretti a convivere con la nostra incompiutezza.

Remember me,
Eclipse