C’è una gioia che non può essere contenuta in un respiro. Una di quelle che ti prende all’improvviso, ti scuote e ti fa tremare il cuore. Oggi è il mio compleanno. Le parole che sto scrivendo sembrano quasi incapaci di raccontare ciò che provo. Ma le scrivo lo stesso, perché non riesco a tacere. Mentre il mio cuore batte, si mescola con l’emozione del giorno che non smetterà mai di brillare nella mia memoria. Mia madre, che ha sempre saputo vedere oltre, ha deciso di farmi un regalo che sembrava impossibile: le Cinque Terre. Non sono mai stata qui, eppure c’era qualcosa in me che già conosceva questo posto. Il viaggio è iniziato con la leggerezza dei palloncini che riempivano l’aria, i pacchetti avvolti in una carta che non riusciva a contenere la magia di quello che stava per accadere. Ed io, con una felicità che non riuscivo a fermare, ero già lì, tra quei colori e quelle meraviglie.
Camminiamo tra i vicoli di Monterosso, tra le pareti di case che sembrano respirare insieme a te. I colori vivaci delle facciate si fondono con il cielo azzurro sopra di noi, ed io non so più se sono io a camminare o se è il mondo che mi trascina. Ogni angolo sembra essere una promessa di bellezza che si manifesta davanti ai miei occhi. Il mare, come un tappeto azzurro, scintilla sotto il sole di luglio, e io mi sento piccola e grandiosa allo stesso tempo. Le sensazioni si mescolano, mi perdo in questa visione e mi lascio avvolgere. Poi, scendiamo sotto terra. Ogni passo che faccio è come un passo indietro nel tempo, un tuffo nelle viscere della terra che mi portano a un’altra epoca. L’aria è umida, il silenzio è ovattato, e le pareti di roccia sembrano raccontare storie che non hanno mai smesso di esistere. Camminiamo su sentieri che non sono stati battuti da tempo, tra resti di un passato che si rifiuta di andare via. Ogni reperto, ogni osso, ogni segno di civiltà, è una scintilla di qualcosa che non è mai morto. È come se il tempo non avesse mai avuto il potere di cancellare la memoria. E mentre cammino, sento una vertigine che non è solo fisica, ma emotiva, mentale. È il passato che entra in me, che mi parla.
Le grotte sono un altro viaggio. Un altro mondo, dove il tempo si è fermato per davvero. Ogni goccia d’acqua che cade sembra far risuonare il silenzio, un suono che ti entra nelle ossa e ti fa sentire l’incredibile vastità di questo luogo. L’oscurità è una presenza, le formazioni rocciose un sogno che prende forma. Ogni passo che facciamo è un respiro trattenuto, un’avventura che non smette mai di sorprendere. È la terra che ci parla, e noi la ascoltiamo in silenzio. Sedici anni. Oggi ho sentito un fuoco che brucia dentro di me, più forte delle candeline spente sulla torta. Non è solo il regalo del giorno, è una sensazione che mi ha invaso completamente. La bellezza che ho visto, le storie che ho sentito, sono entrate in me e non se ne andranno mai. È stato un compleanno che ha trasceso ogni definizione, ogni attimo. È stato un viaggio che non finirà mai.
E mentre il sole tramonta, i colori si spengono lentamente, ma dentro di me resta una luce che non si spegnerà. Un sorriso che non potrà mai essere dimenticato. Ogni passo, ogni respiro, è stato un dono che mi ha fatto sentire viva come mai prima. Cosa resta di una giornata come questa? Non lo so. So solo che dentro di me c’è qualcosa che non posso più ignorare. È come se il tempo avesse aperto una porta che non avevo mai visto. Una porta che ora voglio attraversare.
Con affetto e una gioia che va oltre ogni limite,
Cin Cin.
Remember me,
Eclipse