Archive for the ‘Tradizioni & Cultura’ Category


Vortici di scelte impossibili

Posted on October 6th, 2004 at 9:30 PM | Tags: | 0 Comments
Quando osservi da lontano una stella, sembra eterna. Ma se ti avvicini, scopri che è fatta di polvere e fuoco # Britney Spears si è sposata. Il mondo intero sembra sussurrare questa notizia, tra giudizi affrettati e sorrisi ironici. E io, davanti al caos di opinioni che si rincorrono, mi fermo a pensare. Cos’è una scelta impulsiva? Mi chiedo mentre osservo il sole che filtra dalle persiane semiaperte. La luce illumina la stanza con un calore quasi troppo intenso per gennaio. Sul tavolo, accanto ad una tazza di tea caldo che si sta raffreddando, giace un vecchio libro: L’elogio dell’imperfezione. Apro una pagina a caso, sperando che le parole mi parlino. Britney e Kevin. Due nomi che, accostati, sembrano quasi stridere. Eppure eccoli lì, uniti da un contratto firmato a Las Vegas, nel vortice di una notte che non conosce ragione. Mi chiedo se Britney, per un istante, abbia sentito il peso di ciò che stava facendo. Uscendo di casa, mi trovo avvolta da un’aria pungente, quella tipica delle mattine d’inverno che taglia la pelle ma risveglia l’anima. Le strade sono ancora vuote. Solo il rumore di un motore lontano rompe il silenzio. Forse, ognuno di noi ha bisogno di...

Quando la luce sfida l’ombra

Posted on September 8th, 2004 at 3:18 PM | Tags: | 0 Comments
Nel cuore della tempesta, una luce danza audace, sfidando l’oscurità con la sua luminosa verità # Mi siedo accanto alla finestra. Fuori, la neve si scioglie lentamente, trasformando il paesaggio in un mosaico di riflessi acquosi. L’aria ha quel profumo pungente e umido che solo un inverno in declino può avere. Nelle mani stringo una tazza di tè caldo, l’aroma speziato di cannella e arancia si mescola all’odore di cera bruciata delle candele accese sul tavolo. Mi perdo in quel momento, un frammento di pace che si frantuma in mille domande. Osservo una candela tremolare. La fiamma sembra fragile, come se un soffio potesse spegnerla, ma persiste, instancabile. Non è forse questo il significato della bellezza vera? Non quella perfetta e intangibile, ma quella che resiste, che sfida il tempo e l’inevitabile decadimento. Ogni cicatrice sul mio corpo, racconta una storia. Sono tatuaggi invisibili, incisi con il fuoco della vita. «La bellezza svanisce», dicono. Ma io non ci credo. La bellezza non svanisce mai. Si trasforma. E noi, troppo spesso, siamo ciechi a quella trasformazione. Mentre il tè si raffredda tra le mie mani, mi chiedo: quando ho iniziato a temere il tempo? La stanza è immersa in una luce...

Baci di Alassio, Amore e Addio

Posted on July 10th, 2004 at 12:53 AM | Tags: | 24 Comments
L’estate italiana, quella stagione che, nonostante gli anni che passano, si insinua nella pelle e non ti abbandona mai, è come un segno che non guarisce, una cicatrice che si fa più viva ogni volta che la sfiori. Cammino sulla spiaggia di Alassio, il suono delle onde che si infrangono è l’eco di un ricordo che continua a tornare, come se avessi bisogno di ascoltarlo ancora, di toccarlo ancora, di sentirlo dentro. La sabbia sotto i piedi è ormai familiare, e il mare, che non chiede nulla, continua a risucchiare e restituire, come il ciclo stesso della vita che non smette mai di girare. Mi fermo e mi lascio avvolgere dalla scena: una vetrina illuminata, un negozio di dolci che sembra voler parlare senza parole, solo con il profumo che si diffonde nell’aria, un richiamo che non può essere ignorato. Un profumo di nocciole e cioccolato che mi prende alla gola, che mi riporta a quel tempo in cui il mondo sembrava fermarsi per un istante, dove ogni cosa, anche la più piccola, aveva il sapore della promessa. Sono lì, i famosi baci di Alassio, piccoli gioielli di zucchero e passione che non smettono mai di esistere. Il cioccolato che...

Petali che ballano, colori che urlano

Posted on April 4th, 2004 at 3:00 AM | Tags: | 10 Comments
Milano si sveglia così, in una mattina che non ho deciso io, con la luce che squarcia le tende come se avesse un’urgenza, come se non potesse più aspettare. L’aria mi colpisce in volto come uno schiaffo dato da qualcuno che ti ama troppo per lasciarti dormire ancora. È glicine e vita. È l’odore delle cose che ritornano anche quando non le hai chiamate. Mi alzo senza capirne il motivo, come se un filo invisibile mi trascinasse fuori dal letto. Cammino scalza, sento il pavimento che ha ancora la memoria del freddo, ma è un freddo che si ritira, che cede il passo, che si arrende. Il caffè borbotta nella moka come una voce che si sveglia stanca. Ma fuori, oltre il vetro, c’è qualcosa di più forte. Il profumo dell’aria entra con violenza, si prende lo spazio, sovrasta tutto, anche le mie abitudini, anche il mio bisogno di restare ferma. Apro la finestra e non sono io a guardare il mondo: è il mondo che mi guarda, che mi inghiotte, che mi sputa fuori con una nuova pelle. Milano non è solo città. È rumore e asfalto, sì, ma oggi è anche linfa e rabbia e canto. La primavera...

Baci e Impronte Nascoste

Posted on January 5th, 2004 at 2:58 PM | Tags: | 18 Comments
Il mondo gira, immobile nel suo caos, ed io, come un ingranaggio, mi trovo a cercare il mio posto senza trovarlo. È un tentativo futile, lo so. Un tentativo che non ha fine, perché forse il posto che cerco non esiste nemmeno. Ogni giorno ci svegliamo, compiamo i nostri gesti come automi, con la speranza di trovare un senso, una direzione. Ma il senso non è mai dove pensiamo. È nel vuoto che ci circonda, nel non sapere, nel non comprendere. È nell'assenza di certezza che viviamo davvero. Eppure ci ostiniamo a cercarlo, come se il caos potesse rivelarci qualcosa di più, come se la realtà fosse un puzzle che possiamo risolvere. Ma la realtà è solo un'altra farsa. E noi, a nostro modo, siamo spettatori che non sanno di esserlo. Viviamo una messa in scena che accettiamo senza opporci. Non ci chiediamo se ciò che vediamo è vero, se ciò che tocchiamo è tangibile. Siamo semplici attori in un dramma che non abbiamo scritto, ma che seguiamo, rapiti, incapaci di smettere di recitare. E così, mi trovo a pensare a un gesto che, all'apparenza, sembrava semplice, ma che mi ha lasciato un segno che non so cancellare. Un bacio....

Capodanno 03/04

Posted on January 1st, 2004 at 5:00 AM | Tags: | 10 Comments
La notte ha il sapore del sale e del tempo che non si lascia afferrare. Genova respira nel buio, la sua pelle di pietra e mare si distende sotto il peso di un’aria che porta il sussurro di storie dimenticate, di promesse fatte e mai mantenute. C’è qualcosa che pulsa nel ventre della città, una corrente sotterranea che spinge le persone a cercarsi, a sfiorarsi, a perdersi senza sapere se vorranno ritrovarsi. L’inverno sembra un’illusione, eppure è lì, nei fiati sospesi nell’aria, nei passi che risuonano contro le facciate secolari, nei lampioni che disegnano ombre incerte sull’acciottolato umido. T. non ha detto una parola quando ha afferrato la mia mano. Un gesto deciso, senza esitazione. Un comando silenzioso che non ammetteva rifiuti. Le sue dita erano calde, solide, un’ancora nell’indefinito di quella notte. Il porto si estendeva davanti a noi, uno specchio d’acqua nero increspato dai riflessi delle luci lontane. Il brusio delle persone si mescolava al respiro della città, creando una sinfonia di vita che si muoveva all’unisono. Sapevo che stavamo per attraversare un confine invisibile, quello che separa il presente dal ricordo, il reale dal possibile. E non c’era più niente che potesse fermarci. I fuochi d’artificio squarciano...

.Buon Natale.

Posted on December 25th, 2003 at 3:30 PM | Tags: | 18 Comments
C'è un momento che si stende sopra ogni altro, un istante sospeso tra il respiro e il battito, un intervallo in cui il tempo smette di scorrere e si fa denso, quasi palpabile. Natale, oggi, ha un sapore diverso. Eppure, qualcosa di eterno persiste. Qualcosa che non si lascia scalfire dal tempo, che sopravvive ai mutamenti, alle ferite, agli anni che passano senza chiedere permesso. Sono tornata dalla Chiesa con questa sensazione addosso, con il peso e la leggerezza di un istante che si imprime nell’anima come un marchio a fuoco. L’odore dell’incenso mi ha avvolta appena varcata la soglia, un profumo che non si dimentica, che resta appeso alle pareti, ai vestiti, alla pelle. Un profumo che sa di antico, di mistero, di qualcosa che non si può spiegare e che per questo affascina. La penombra accarezzava i volti di chi era già seduto, un gioco di luci e ombre che dava alla scena un senso di sospensione, come se tutto ciò che esiste fuori non avesse più importanza. E il coro. Quelle voci che si innalzavano nel silenzio, tagliandolo, riempiendolo. Non ero più una semplice spettatrice: ero dentro quella melodia, dentro ogni nota, e ogni parola cantata si...

Vigilia di Natale 2003

Posted on December 24th, 2003 at 5:00 PM | Tags: | 20 Comments
Vigilia di Natale 2003. Il tempo si piega su se stesso in questa notte sospesa tra ciò che è stato e ciò che sarà. Lo vedo nelle luci tremolanti che si riflettono sui vetri, nei fiocchi di neve che si posano leggeri senza fare rumore, nelle ombre che si allungano sulle pareti come se il passato cercasse di riconquistare il presente. C’è un odore che riconosco, un calore che non appartiene solo alla fiamma del camino ma a un ricordo che non si lascia dimenticare. Mio padre, la sua voce che riempie la stanza, la vecchia cassetta di “Home Alone” tra le mani, il sorriso complice di mia madre. Eravamo ancora una famiglia intera, indivisa, prima che il tempo iniziasse il suo lavoro silenzioso di erosione. Il nastro scorreva nel videoregistratore e con lui la mia infanzia, che si aggrappava a ogni scena, a ogni risata che riecheggiava nella stanza. Il Natale era tutto lì, in quel momento congelato nel tempo, in quell’illusione di eternità. Il profumo della cioccolata calda si diffondeva nell’aria come una promessa non detta, un’ancora lanciata verso un futuro che non poteva ancora ferirmi. Ogni sorso era un ritorno, ogni nota della colonna sonora un richiamo...

Onde e silenzi spezzati

Posted on August 2nd, 2003 at 3:00 PM | Tags: | 0 Comments
Chiunque ti dica che il dolore si possa spegnere, non ha mai sentito il suo peso # Il dolore non si spegne, lo sanno tutti quelli che lo hanno vissuto. Non esistono interruttori che possono fermarlo. Ma c'è chi te lo dice, lo promette, come se fosse una via d'uscita, un trucchetto per fare sparire quella sensazione, quel peso che ti schiaccia, che ti fa tremare. No, non ci sono scorciatoie, non ci sono risposte facili. Il dolore è lì, sordo, insistente, come una cicatrice che non guarisce mai del tutto. E chiunque ti dica che può passare, che si può dimenticare, è perché non ha mai davvero sentito il suo peso. Il cellulare è spento. Non lo sento. Lui non c’è. Non c’è più, o forse è sempre stato lontano. La distanza, quella vera, non è mai solo geografica. Ecco, la mente corre, come sempre. E io so bene che non dovrei pensarci, non dovrei. Mi dico, non pensarlo, non farlo, non cedere. Ma come si fa a non pensare, quando la mente è una ruota che gira, incessante, senza fine? E il cuore, quel cuore che batte, non sa dove andare, come se avesse perso la strada. Eppure...

Sospesa tra le onde

Posted on July 2nd, 2003 at 9:30 PM | Tags: | 38 Comments
E non smetto di sentire quel calore nella pelle, nonostante tutto # Non ci posso ancora credere, eppure sono qui, su questa terra che conosce il mio passo, che raccoglie i miei sogni e le mie stanchezze. Mi sono alzata questa mattina, il sole già prepotente attraverso la finestra. Il caldo mi avvolge, è un caldo che sa di mare, che sa di estate e di ricordi che ancora non si sono fatti carne. Apro gli occhi e non c’è fretta. Non c’è mai fretta quando si è lontano da tutto, da chi ti conosce, da chi ti ha messo delle etichette. Qui, tutto è sospeso, come un respiro che non ha paura di rimanere fermo. La colazione? Un rito. Il caffè, forte, come deve essere. La brioche, calda, che sa di mattino e di casa. Poi il succo d’arancia, la freschezza che rinfresca la lingua e mi riporta a quel sorriso che non riuscivo a trovare. Mi siedo sulla terrazza. Il sole mi bacia la pelle, sento il calore che mi attraversa senza chiedere permesso, come se fosse sempre lì, nascosto dentro di me. Mi immergo nel profumo dell’aria, quell’odore che sa di salsedine e di ricordi lontani. La...