Archive for the ‘Reti & Codici’ Category
Posted on March 3rd, 2025 at 2:33 AM | Tags: Algoritmi | 0 Comments
This is hurt, huh? Ti guardi allo specchio e non vedi niente. Non vedi un volto, non vedi occhi, non vedi una bocca che si muove. Vedi un’ombra, un riflesso che non ti appartiene. Ti guardi, ma non sei tu. Non lo sei mai stato. Sei un’immagine spezzata, un’eco distorta di qualcosa che non esiste. Ti costruisci come si costruisce un fantoccio, pezzo dopo pezzo, rubando dettagli da chiunque incontri, da chiunque sia abbastanza ingenuo da lasciarti entrare. Ti compiaci della tua abilità, del modo in cui inganni, in cui plasmi le parole fino a farle diventare armi, fino a farle sembrare verità. Ti nutri di chi ti crede, di chi non sa guardare oltre la superficie liscia che mostri. Ma tu lo sai, vero? Sai che dietro non c’è nulla. Sai che la tua immagine crollerebbe con un solo soffio di vento. Ti vesti di menzogne come fossero seta, lisce e perfette, senza una piega. Ma il tessuto che indossi non ti appartiene. Ogni parola che dici è una cucitura che si sfilaccia, ogni storia che racconti è un filo che si spezza. Ti presenti con un volto che non è il tuo, con un’età che hai rubato, con...
Posted on December 31st, 2005 at 9:30 AM | Tags: Algoritmi | 0 Comments
Il mondo attorno a me pulsa di una strana energia, come un motore che vibra sottovoce. È dicembre, e il Capodanno sembra un lontano miraggio intriso di fretta e caos. Ma per me, questa frenesia collettiva è solo un teatro dell'assurdo, una scena recitata con il copione sbagliato. Mi preparo al mio rito personale: il silenzio. Non c’è musica, né brindisi in programma. Solitudine scelta, non subita. Una candela sul tavolo emana un aroma leggero di sandalo, un profumo che mi avvolge come un abbraccio invisibile. L'aria è fredda, ma il calore della fiamma sembra sfidare l’inverno che preme alle finestre. Mentre sorseggio una bibita che sa di rosa, rifletto. La fine dell’anno è un’illusione. Un numero che cambia, una convenzione che ci rassicura. Ma cosa succede quando il cambiamento non si sente dentro? Fuori, l’eco lontana di qualche risata si mescola al suono distante delle auto. Osservo il cielo, una tela nera spezzata da un’unica stella. La sua luce sembra quasi irrilevante, fragile, eppure eccola lì, costante, immutabile. Penso ad Albert, alla sua ossessione per l’ordine, come la mia. Mi chiedo se anche lui, con la sua mente matematica, sentirebbe questa insoddisfazione viscerale per le celebrazioni forzate. Mi alzo...
Posted on August 10th, 2005 at 4:00 PM | Tags: Algoritmi | 0 Comments
Sono sveglia da qualche ora, eppure il silenzio pesa come una cappa sul mio corpo. Non è il solito silenzio, quello che ti accompagna nei giorni vuoti, ma uno di quei silenzi che fanno male, che ti ricordano che c'è qualcosa che non va. O forse è il silenzio che viene dopo il fragore, quando tutto tace ma le cicatrici restano. Oggi, agosto 2005, eppure sembra essere passato un secolo dal 7 luglio, giorno che non dimenticherò mai. Non si può dimenticare, no, perché qualcosa è cambiato. La sensazione di vivere in un mondo sospeso è diventata più forte. Il terrorismo non è una parola astratta o lontana, è una presenza concreta. È quel battito d'ali di un destino che non sai mai dove ti condurrà. È il buio che s’insinua nei margini della quotidianità, nelle pieghe di un momento che, fino a ieri, era banale, come il cucinare una zuppa. A volte, il profumo di una cipolla che sfrigola in padella ti porta con sé in un altro tempo, in un’altra vita. Oggi, mentre sbuccio l'aglio, il suo odore pungente mi fa venire in mente le strade vuote di Londra, il calore soffocante di una città che è diventata...
Posted on February 3rd, 2005 at 10:30 PM | Tags: Algoritmi | 0 Comments
Esistono sguardi che non vediamo mai, ma che osservano ogni passo. Ci scrutano, ci giudicano, ci clonano. E noi, possiamo davvero sfuggire al loro riflesso? # Oggi è una giornata che scivola tra le mani, come acqua che cerca di sfuggire alle dita. La pelle trattiene una sensazione di gelo, ma non è il freddo a tormentarmi, è il pensiero di essere osservata. Qualcuno, da qualche parte, sta raccogliendo pezzi di me. Fotografie che non ho scelto di condividere, descrizioni della mia vita scritte da una mano che non è la mia. «Chi sei, tu, che mi rubi l'identità?» mi chiedo, guardando lo schermo davanti a me. Ho provato a capire. Ho cercato di accedere al forum, ma ogni volta il mio IP viene bloccato. Come se volessero negarmi l'accesso alla mia stessa immagine. È ironico, no? Io sono il soggetto, eppure non ho il controllo. Questa sera, accendo una candela sul tavolo. La sua fiamma ondeggia in una danza fragile. Il profumo di cera calda si mescola a un vago sentore di arancia e cannella, un retaggio del Natale appena passato. Eppure, non c'è calore nella stanza. Mi sento osservata anche qui, protetta solo da una sottile barriera di...
Posted on January 11th, 2005 at 10:30 PM | Tags: Equazioni | 0 Comments
La notte non è solo buia. È il momento in cui il mondo si rivela nella sua forma più cruda. Ma cosa accade quando il volto che vediamo non è il nostro? # Mi trovo qui, nel cuore della notte. Il mondo intorno è fermo, ma lo schermo davanti a me pulsa, una sequenza infinita di numeri e lettere, pixel che danzano senza mai fermarsi. Non mi sembra di essere sveglia. Non è più il giorno, non è più la notte. È solo il tempo che scivola via, ed io sono lì, in bilico, in quel limbo di codici e connessioni. Ma poi, in questa distesa vuota di immagini e parole, c'è qualcosa che mi colpisce come un pugno nello stomaco. Un nome. Il mio nome. No, non è proprio il mio nome, ma è abbastanza simile da farmi rabbrividire. Quella maschera, quel profilo falso, quell'illusione digitale mi stava fissando. Una ragazza che si spaccia per me, un fantasma che si nasconde dietro la facciata di Bambolina_Fashion. Si è registrata pochi giorni fa, una copia incollata della mia esistenza. Milano e Genova, dice. Dicono. Non so nemmeno se sia reale. Ma non importa. È solo un’altra bugia che si nasconde...
Posted on January 6th, 2005 at 11:00 AM | Tags: Algoritmi | 0 Comments
La penombra del mio angolo, dove Bambola.altervista.org è nato, si riempie del fruscio delle dita sulla tastiera. Ogni click è come un battito del mio cuore che si fonde con le onde invisibili della rete. Non è solo un sito, è me stessa, in pezzi sparsi. Ogni parola che scrivo è una piccola creatura che cresce dentro di me, alimentata da emozioni non sempre riconosciute. Questa è la mia forma di ribellione. Non mi limito a raccontare, sono io che costruisco un rifugio dove posso respirare, senza paura. È il cuore della notte e il mondo sembra addormentato. Il silenzio è totale, quasi asfissiante. In questa solitudine, posso sentire la mia mente esplorare terre sconosciute. Parlo con M., un amico che ha trovato il coraggio di entrare nel mio mondo, senza prevaricare, senza forzare. Con lui non ci sono muri, solo una reciproca curiosità che cresce a dismisura. In lui c’è qualcosa che non riesco a spiegare, un abisso che mi chiama e non posso fare a meno di cadere. M. mi ascolta senza giudicarmi. Eppure, io sono sempre stata una che tiene tutto sotto controllo, che costruisce barriere tra sé e gli altri. È strano, ma con lui qualcosa...
Posted on August 5th, 2004 at 1:23 AM | Tags: Curiosità | 0 Comments
PARTE UNO. Non è colpa del cielo se gli occhi dell’uomo non sanno guardarlo Non ci sono parole inutili. Non ci sono parole che si possono ignorare o deridere solo perché sconosciute. Le parole esistono, hanno un peso, una storia, un suono che scivola nella bocca e si posa nella mente. Eppure, c’è sempre qualcuno pronto a ridere di ciò che non conosce, a scartare l’ignoto come si scarta una lettera mai aperta. "Forse tu stai vagheggiando" hanno scritto, ed ecco il dileggio, la risata superficiale, l’ignoranza che si fa scudo della sua stessa pochezza. "Forse tu stai vagheggiando", non solo è corretto, ma è anche estremamente elegante, colto, evocativo. "Vagheggiare" è un verbo. Un verbo vero, antico, italiano. Non l’ho inventato io, non l’ha inventato la notte o il vento. Lo hanno usato poeti, scrittori, uomini e donne che della parola facevano un’arma ed un rifugio. Lo ha usato Foscolo, lo ha usato Leopardi, lo ha usato chi sapeva che immaginare non basta, che sognare non è sufficiente. Vagheggiare è desiderare, contemplare, tendere verso qualcosa con un’adorazione quasi estatica. È più di un sogno, più di un’illusione. È la proiezione di ciò che si vorrebbe afferrare, ma che rimane...
Posted on June 23rd, 2004 at 10:48 PM | Tags: Algoritmi | 10 Comments
Sono qui, davanti allo schermo, come un soldato che ritorna a calpestare il campo di battaglia, e il battito del cuore non mente. La tensione è quella di chi è stata lontana troppo a lungo, di chi ha ceduto alla tentazione di fuggire, di mettersi in disparte, di ricercare una tranquillità che mai può davvero esistere. Mi siedo e appoggio le mani sulla tastiera, il freddo dei tasti si fa sentire come una scossa elettrica, un ricordo di quel mondo che per troppo tempo ho evitato. Questo blog non è solo un angolo virtuale, una distesa di parole che scorrono senza anima. È un pezzo di me, uno spazio in cui la mia anima si intreccia alla rete, e ogni parola che scrivo è un frammento che urla per essere detto, urlando nel silenzio che non si ferma mai. Sono tornata, ma non è un ritorno: è un richiamo che non posso più ignorare. La pausa è stata lunga, una distanza che non pensavo di riuscire a percorrere. Mi sono concessa di fuggire, di perdermi tra le braccia di una vita che non appartiene a nessun altro, una vita che non risponde a nessuna aspettativa, tranne la mia. Ho lasciato...
Posted on April 3rd, 2004 at 1:23 PM | Tags: Algoritmi | 20 Comments
Oggi non è un giorno come gli altri, anche se fuori il cielo ha lo stesso grigio indifferente di sempre, e le nuvole sembrano disegnate da un bambino annoiato che ha smesso di credere che qualcosa possa cambiare. Eppure c’è un movimento, qualcosa che si sposta dentro di me, come un sussurro che non si lascia ignorare. La stanza è la stessa, i muri sono gli stessi, le crepe nell’intonaco raccontano storie che non ho mai voluto ascoltare fino in fondo. Ma oggi c’è un nodo che si stringe, una linea che si spezza, un silenzio che non tace più. È il mio iMac blu, il primo, quello che mi guardava con gli occhi di vetro quando tutto sembrava possibile, quando ancora credevo che bastasse premere un tasto per cambiare il mondo. Non è più il giovane leone della scrivania, non ha più la voce sicura del metallo nuovo, adesso è un animale stanco, un vecchio compagno che ha visto troppo, che ha portato sulle spalle memorie che pesano più dei giorni stessi. Non fa rumore, non protesta, ma respira a fatica, con quel ronzio intermittente che sembra un ultimo tentativo di dire: io ci sono ancora. Il vetro del...
Posted on June 16th, 2003 at 1:59 PM | Tags: Algoritmi | 10 Comments
Ogni battito del cuore è un codice, ogni respiro una connessione invisibile. Eppure, tra tanta connessione, siamo più soli che mai # Seduta, gli occhi incollati allo schermo. La tastiera suona, la sua melodia costante come il battito di un cuore che non sa fermarsi. La luce blu mi avvolge, mi coccola. È l'unica compagnia che ho in questa realtà sempre più digitale, che cresce senza sosta, diventando sempre più esigente. La mia attenzione si disperde, ma è impossibile distogliere lo sguardo. Non posso smettere. È un bisogno che brucia, una compulsione a rimanere connessa, a non lasciar andare quella linea invisibile che mi collega agli altri. Il mondo sembra ridursi a questo, ad un flusso incessante di dati, a questa presenza che diventa una gabbia dorata, un'incatenatura sottile. Cosa siamo diventati? ... Viviamo nel cuore della più grande rete, eppure... Quanto restiamo noi stessi? Quanto di noi è davvero umano in un mondo che ci chiede di essere sempre presenti, sempre visibili, sempre a portata di clic? Ogni notifica è un battito di schiavitù. Ogni messaggio, ogni post che pubblichiamo, è una prigione in cui restiamo, senza riuscire mai a staccarci. Eppure non possiamo farne a meno. Perché restiamo...