Archive for the ‘Logica & Forma’ Category


Geometria di un Anno Nuovo

Posted on January 1st, 2025 at 5:22 PM | Tags: | 28 Comments
Happy Illusional Day Il freddo di gennaio ti avvolge, e per un attimo il mondo sembra rallentare. Il respiro diventa pesante, le mani fredde, come se non ti appartenessero più. Il cuore batte, ma il corpo è straniero. E dentro, una sensazione di smarrimento cresce. È un gelo che non è solo nell'aria, ma dentro di te, nel profondo, come un silenzio che urla. Quella sensazione di essere lì senza esserci, di vivere in un’illusione che sembra perfetta ma che ti scivola addosso, sempre un passo più in là. Sei sospesa in un'epoca che non ti riconosce, in un tempo che non ti accoglie. È il vuoto che ci definisce, il vuoto che crea un'assenza visibile, il vuoto che diventa una presenza che ti osserva. E tu non fai altro che scivolare in questo abisso di incertezze. Duemilaventicinque. Leggi quel numero e senti il peso delle sue cifre, come se fossero pesanti, come se fossero piene di significato. Lo scrivi, lo ripeti, lo guardi con occhi che cercano di cogliere l’essenza di qualcosa che non ti è chiaro. 2025. Il suono di quella sequenza è come una formula, un codice che non conosci, ma che ti attrae. È geometrico, perfetto...

Numeri critici

Posted on January 15th, 2021 at 2:48 PM | Tags: | 3 Comments
I numeri non mentono, dicono. Ma io mi chiedo, quale verità nascondono? In questa nuova era, dove il mondo sembra danzare al ritmo di algoritmi e statistiche, la matematica è diventata la nostra bussola. La pandemia ci ha dimostrato la potenza e al contempo la fragilità dei modelli predittivi. Oggi, i numeri ci guidano attraverso l'incertezza con la stessa precisione con cui una macchina a vapore di inizio secolo veniva guidata attraverso i binari arrugginiti. Osservo le curve epidemiologiche, i grafici che si rincorrono in una danza senza fine. Ogni picco, ogni discesa, ci parla di speranza e di paura. La matematica sembra essere la nostra unica certezza in un mare di incertezza. Ma la matematica è solo uno strumento. Non può prevedere il caos dell'umanità, né la resilienza dei singoli individui. I modelli predittivi, con tutte le loro complessità, tentano di semplificare la realtà, ma ogni semplificazione nasconde una parte della verità. È inquietante pensare che dietro ogni cifra, ogni percentuale, possa celarsi un destino ineluttabile. Eppure, ci affidiamo a questi numeri come se potessero davvero dirci cosa ci riserva il futuro. La verità è che ogni modello predittivo è una proiezione imperfetta della realtà. Un atto di speranza...

Le parole svanite, rimpianto

Posted on January 9th, 2009 at 4:00 PM | Tags: | 0 Comments
Non c'è niente di più pungente di un rimpianto che arriva con il tempo, come una tortura lenta e inesorabile. Avete mai avuto quella sensazione di avere tutto il tempo del mondo per dire ciò che avreste dovuto, solo per accorgervi troppo tardi che il tempo è scaduto? Io ci sono passata. E ora mi trovo qui, a fare i conti con la dura realtà che le scuse che avrei voluto esprimere non avranno mai più la possibilità di essere ascoltate. In questi giorni, mi sembra che il tempo sia stato un ladro subdolo, rubandomi la possibilità di rimediare. Ogni giorno che passa senza che io prenda quella decisione, senza che io faccia quel gesto che avrebbe potuto cambiare tutto, il rimpianto cresce. Le parole non dette, i gesti mai compiuti, tutto ciò che avrebbe potuto sistemare le cose ora si è tramutato in un passato che non può essere cambiato. Siamo tutti vittime di questo inganno chiamato tempo. Pensiamo di avere una marea infinita di momenti, solo per scoprire che i secondi scorrono come sabbia tra le dita. E ora, mentre mi sforzo di trovare un modo per riavvolgere il nastro e correggere gli errori, mi rendo conto che...

Luce tra le ombre

Posted on December 3rd, 2008 at 12:04 AM | Tags: | 0 Comments
Ci sono notti come questa in cui il silenzio si fa assordante. Fuori, la città è avvolta in un velo di umidità, il cielo è un'immensa tela grigia senza stelle. Eppure, dentro di me c'è un tumulto. Un piccolo gesto, apparentemente insignificante, mi ha spinta a fermarmi: ho acceso una candela. Non era una di quelle profumate, artefatte, ma una semplice candela bianca che giaceva dimenticata in un cassetto. Mentre il suo bagliore cresceva, il profumo di cera calda si è insinuato nell'aria. Era un aroma sottile, quasi impercettibile, ma capace di evocare ricordi di notti lontane, passate a leggere alla luce fioca, quando la corrente mancava e il tempo sembrava rallentare. Quell'odore è diventato la mia ancora, un ponte tra passato e presente. Mi siedo accanto alla finestra. La candela vacilla, e il suo tremolio proietta ombre danzanti sulle pareti. Guardo fuori: le luci della città riflettono sull'asfalto bagnato, un mosaico di colori spenti e indefiniti. Mi chiedo: è possibile vedere la propria essenza con la stessa chiarezza con cui osservo queste ombre? Mentre la cera si scioglie lentamente, mi lascio avvolgere da questo pensiero. Riscoprire la propria essenza è come osservare una candela consumarsi: non è immediato, richiede...

Capodanno, l’eco del silenzio

Posted on January 1st, 2006 at 2:30 AM | Tags: | 0 Comments
La notte mi avvolge come un manto freddo e, allo stesso tempo, familiare. Capodanno. Per molti è una festa, per me è un momento di riflessione. Ho scelto di passarlo da sola. Non per disprezzo verso gli altri, ma per il bisogno di ascoltare quel silenzio che si insinua tra i secondi, quando tutti gridano e io, invece, respiro. Musica classica in sottofondo e non ci sono brindisi. Solo una candela accesa sul tavolo, il suo profumo di cera sciolta si mescola all’aroma pungente di un libro aperto accanto a me. È un vecchio volume di scienza, le pagine ingiallite parlano di spazio e tempo. Un tema ironico per una notte che celebra lo scorrere del tempo, non trovi? La mia cena è semplice: risotto alla milanese e un bicchiere gassato alla rosa. Ascolto il rumore del coltello che taglia il pane. È netto, preciso. Come il mio pensiero in questo momento. Non c’è spazio per il superfluo, per le chiacchiere vuote. Mi alzo e mi avvicino alla finestra. Fuori, la città è una distesa di luci e ombre. Il vetro è freddo sotto le dita, e per un istante chiudo gli occhi. Il cielo è coperto, ma immagino le...

L’enigma dell’interferenza umana

Posted on January 13th, 2005 at 3:30 AM | Tags: | 0 Comments
PARTE UNO. C’è una strana ironia nell’osservare la realtà attraverso uno schermo opaco, come quando la neve si appoggia delicatamente sui vetri, distorcendo ciò che sta al di là. E oggi, mentre mi trovo di fronte a un piccolo schermo retroilluminato, mi rendo conto che questa è la metafora perfetta per ciò che è successo. Una ragazza, o forse dovrei dire un’ombra, ha deciso di cancellarmi. Un click, e via il mio commento. Come se non fossi mai esistita. Poi, il gesto definitivo: rendere il suo blog privato. Mi domando, con un misto di stupore e irritazione, perché? Qual è l’impulso che spinge qualcuno a tagliare un filo sottile, apparentemente innocuo, che collega due sconosciuti? Quella cancellazione non è solo un atto virtuale. È una dichiarazione. Una piccola guerra fredda tra pensieri, un segno di rifiuto che, per quanto mi sforzi, non riesco a decifrare. Decido di scriverle di nuovo, nel suo forum, con parole che vibrano di una curiosità inquieta: «Perché?» Una domanda diretta, asciutta, che porta con sé tutto il peso della mia insoddisfazione. Non mi aspettavo una risposta, lo confesso. Ma ciò che mi lascia interdetta è che lei non solo non risponde, ma si spaccia per...

Quiz #2

Posted on June 10th, 2004 at 12:00 PM | Tags: | 0 Comments
Benvenuti al "Test della Vita" di Alice/Elis! Ecco una serie di domande per conoscere meglio chi sono e cosa penso. Ho risposto sinceramente, anche se talvolta in modo scherzoso. Spero vi diverta leggerle! [Generale] 1) Nome: Alice / Elis 2) Soprannome: bambolina, Ally, Bambola, Eclipse 3) Compleanno: July, 08 4) Abiti a: Milano (Durante la settimana) e Genova (nei fine settimana) 5) Vorresti vivere a: Colorado Springs 6) Non vorresti vivere a: Milano 7) Destro, mancino o ambidestro? ambidestra 8) Colore degli occhi: miele con pagliuzze gialle 9) Colore dei capelli: biondo platino 10) Numero di scarpe: 37/38 (dipende dalle scarpe), 38 per le air max 11) Occhiali: da sole giganti 12) Orecchini: brillantino di minnie mouse 13) Piercing: no. 14) Tatuaggi: no. 15) Segni particolari: ho un neo sulla guancia 16) Tendenza sessuale: etero 17) Religione: Cattolica Cristiana 18) Pacifista o guerrigliero? dipende dalle volte, ma direi pacifica 19) Lingue parlate: italiano, inglese e francese. [Preferenze] 20) Animali domestici:gatto. 21) Piante domestiche:ferocactus. 22) Strumento musicale:da piccola suonavo il pianoforte. 23) Genere musicale:rap, rnb, soul, blues, ma adoro anche la musica elettronica come techno e hardcore. 24) Materia scolastica:matematica, scienze e biologia 25) Colore: nei vestiti adoro il beige, mentre...

Ribellione contro l’ordinario

Posted on October 9th, 2003 at 1:21 PM | Tags: | 24 Comments
La scrivania mi osserva con la stessa ostinazione di un avversario che sa di avere il tempo dalla sua parte. Carte impilate come torri instabili, un telefono che vibra senza sosta, schermi luminosi che proiettano il riflesso di un giorno che si consuma senza lasciare tracce. Il caffè, ormai freddo, si trascina dietro il retrogusto di un'illusione di energia, un placebo che illude ma non salva. L'aria è satura di elettricità statica, di decisioni sospese tra un'email inviata e un pensiero interrotto. Il rumore del mondo si insinua da fuori, ma non riesce a scalfire la cappa di silenzio che si posa sulle mie spalle come un macigno. Scorro con lo sguardo l'ennesima pagina, il peso degli impegni si accumula nelle tempie. Il tempo si contrae, si dilata, gioca con la percezione, ma non concede tregua. Un attimo si dissolve nell'attimo successivo senza lasciare memoria. L'inchiostro sulle carte si confonde con la trama del giorno, un reticolo di doveri che non conosce pause. La penna graffia la superficie del foglio, un suono che si mescola al ticchettio dell'orologio. Ogni firma è un passo in avanti, ma anche un peso che si aggiunge, un nodo che stringe anziché sciogliere. Il lavoro...

Quiz #1

Posted on June 4th, 2003 at 12:36 PM | Tags: | 20 Comments
Ho pensato di condividere con voi una serie di risposte che non cercano di spiegare, ma di lasciare tracce, di restituire qualcosa che si muove dentro. La vita non è un elenco, non è un susseguirsi di punti fermi. È un flusso, una corrente che trascina e lascia segni sulla pelle, negli occhi, nei pensieri. 1. Mi chiamo Alice Nicole G. Non so se il mio nome racconti chi sono. Eclipse mi somiglia di più, Elis è solo un suono che scivola via veloce. 2. Vengo da Milano e Genova, ma non mi appartengono. Le città sono solo contorni, fondali di un teatro in cui mi sono trovata a recitare senza scegliere la parte. 3. Cancro ascendente Scorpione. Due vortici che si scontrano, si dilaniano, si ricompongono. L'acqua che scava la roccia, il silenzio prima della tempesta. 4. L'atletica e il web. Due mondi distanti, due velocità opposte. Il corpo che si muove, la mente che si disperde nel codice, nelle connessioni invisibili. 5. La paura più grande non è fallire, ma non provarci. Non svegliarmi una mattina e accorgermi di aver lasciato andare tutto. 6. Le ali della libertà. Un titolo che dice già tutto. Ci sono film che...

Scoprire e Capire Insieme

Posted on May 3rd, 2003 at 1:12 PM | Tags: | 10 Comments
La giornata è iniziata come sempre, con il suo rumore di passi frettolosi e l’odore del traffico che s’insinua nell’aria, mescolandosi a tutto il resto. Ma oggi, oggi è diverso. Oggi non c’è fretta, non c’è ansia di arrivare, di fare. Oggi non voglio correre, non voglio rincorrere niente. Oggi è come un respiro profondo che non ha fretta di espirare, che si prende il tempo che vuole. Mi alzo lentamente, quasi mi scivola addosso l'idea di una giornata che potrebbe essere qualsiasi cosa, ma che, per un motivo che nemmeno capisco, sento che sarà diversa. Non è la solita routine. Non è il solito giorno. La colazione? Non serve. Non serve al mio stomaco, che comunque si fa sentire, né alla mia mente, che ormai è troppo occupata a cercare qualcos’altro. Quel qualcosa che mi sfugge, che mi chiama, che mi obbliga a stare in piedi e camminare, anche quando non ne ho voglia. Non è la fame fisica che guida i miei passi, ma una fame più grande. Una fame di risposte, di scoprire che cosa c’è dietro tutto questo, dietro questo scorrere senza fine che mi tiene ancorata alla terra. Oggi la mia destinazione non è un...