Anno turbolento

Anno turbolento

Posted on December 31st, 2001 / / 38 Comments
Potere & Società / Feeling at 9:33 pm

Abbiamo vissuto una fine del mondo, quella che solo un attimo può provocare #

Il 2001 è un anno che sembra ancora respirare. È come se ogni attimo fosse incastonato nell’aria, una presenza invisibile che non puoi ignorare, che ti sfiora ogni volta che chiudi gli occhi. C’è un suono nel passato di quest’anno, un rumore sordo, come quello di un cuore che si spezza senza mai fermarsi del tutto. Il rumore delle Torri che cadono, del metallo che cede, del vetro che esplode. Quel rumore non mi lascia, mi abita, come se fosse diventato parte di me.

11 settembre. Una data che ha smesso di essere un giorno. È diventata un confine. Il prima e il dopo. Mi ricordo la sensazione di gelo che mi attraversa quando vedo il primo aereo. Penso a un errore, a un incidente. Poi arriva il secondo. E capisco. Tutti capiamo. Ma non accettiamo. Non vogliamo accettare. Ogni immagine che scorre davanti ai miei occhi è un pugno allo stomaco. Il cielo azzurro di New York si riempie di fumo, di polvere, di urla soffocate. La mia mente cerca di trovare un ordine in quel caos, ma non c’è ordine in ciò che sto vedendo. Solo distruzione. Solo morte. Solo paura. La paura non si limita a New York. Si estende, si allarga come una macchia d’olio su un foglio bianco. Arriva ovunque, anche qui, a casa mia. Ogni notizia è un sussulto. Il Pentagono colpito. Un aereo che precipita in un campo, sacrificato per salvare altre vite. Quanti altri sacrifici ci saranno? Quanti altri conti dobbiamo pagare?

Non passa molto tempo prima che arrivi la risposta. La guerra in Afghanistan è il primo capitolo di un libro che sembra già scritto. Bombe che cadono, città che si sgretolano, vite che si spezzano. E noi, qui, spettatori di un dramma che non riusciamo a fermare. Mi sento impotente, intrappolata in un mondo che non riconosco più. Poi c’è Genova. Il G8. Una città trasformata in un campo di battaglia. Manifestanti che urlano, poliziotti che rispondono con manganelli e lacrimogeni. Mi ricordo le immagini di quei giorni: volti coperti, corpi che corrono, sangue sull’asfalto. C’era rabbia, tanta rabbia, e una sensazione che tutto stesse andando fuori controllo. E forse era davvero così. Nel mezzo di tutto questo, l’Europa cambia volto. L’Euro arriva come una promessa. Un’illusione di unità. Ma nelle strade non si respira unità. Si respira confusione, smarrimento. Ogni prezzo che sale è un promemoria di ciò che abbiamo perso. Ogni moneta nuova che scivola tra le dita è un ricordo di ciò che non tornerà più.

E così mi ritrovo a guardare questo anno con un misto di dolore e incredulità. Cosa abbiamo imparato? Cosa abbiamo guadagnato? Mi sembra che ogni passo avanti sia stato accompagnato da un colpo al cuore. Ogni vittoria, un lutto. Mi domando spesso cosa ci attende. Il futuro è una pagina bianca o è già scritto nelle ceneri di ciò che abbiamo vissuto? Mi piacerebbe pensare che ci sia ancora spazio per la speranza, ma questa speranza mi sembra fragile, sottile come un filo che potrebbe spezzarsi al primo soffio di vento. E allora cosa facciamo? Ci alziamo o restiamo a guardare? Cambiamo qualcosa o ci limitiamo a sopravvivere? Forse è questa la vera domanda. Non cosa ci aspetta, ma chi saremo quando lo affronteremo. Abbiamo ancora il coraggio di sognare, di credere in qualcosa? O siamo già troppo stanchi, troppo disillusi?

Non lo so. Non ho risposte. Solo domande che mi seguono, che mi attraversano come un vento freddo che non smette mai di soffiare. E voi? Voi cosa sentite? Vi siete già arresi o c’è ancora una scintilla che vi tiene vivi?

THE END.
Remember me,
Eclipse

38 Responses


  1. MetalManzoni

    Bello, crudo, vero. Niente giri di parole, solo pugni nello stomaco. Esattamente quello che serve.

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  2. Eclipse

    A volte un pugno nello stomaco è più onesto di mille carezze. Grazie per riconoscerlo.

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  3. Bastianello

    Spietata e necessaria. Certe cose devono essere dette senza filtri.

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  4. Eclipse

    La verità è già abbastanza spietata da sola, ma tacerla lo sarebbe ancora di più. Grazie per comprenderlo.

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  5. Cuoricina

    Ogni parola è una canzone. Le tue frasi hanno ritmo, melodia. Ti amo per quello che sei Aly

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  6. Eclipse

    Forse scrivere è come comporre musica, e ogni lettore ne crea la sua melodia. Grazie per ascoltarla.

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  7. Saturno7

    Le tue parole sono come un faro nella notte. Illuminano ciò che non vogliamo vedere.

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  8. Eclipse

    Illuminare è un rischio, ma è anche un dovere. Grazie per lasciarti guidare dalla luce.

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  9. Sunshine_Mami

    Un post che lascia speranza, anche se fa male leggerlo. Sei unica.

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  10. Eclipse

    La speranza nasce dal dolore, come un fiore che cresce sulla roccia. Grazie per coglierla.

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  11. EmaRiviera

    Un testo che parla sottovoce, ma le sue parole urlano dentro di me. Straordinario.

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  12. Eclipse

    A volte il silenzio è più potente di mille urla. Grazie per aver ascoltato il sottovoce.

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  13. IronVox

    Non leggo spesso cose così. Il tuo stile è potente, ma non sopraffà. È perfetto.

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  14. Eclipse

    La potenza non sta nel gridare, ma nel far sentire ogni parola. Grazie per notarlo.

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  15. CuoreRoveto

    Sei un fiume in piena. Impossibile non lasciarsi travolgere.

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  16. Eclipse

    Forse perché scrivere è essere quel fiume, e chi legge ne diventa parte. Grazie per lasciarti trascinare.

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  17. SoulAlessandra

    Mi hai fatto piangere. Le tue parole scavano dentro, tirano fuori cose che non sapevo di avere.

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  18. Eclipse

    Forse le parole servono proprio a questo, a scavare fino a trovare ciò che non sapevamo di custodire. Grazie per lasciarti toccare.

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  19. VibeZena

    Non è solo un post, è un invito a guardare il mondo con occhi nuovi. Grazie.

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  20. Eclipse

    Se le mie parole riescono a cambiare anche solo uno sguardo, allora vale la pena scriverle. Grazie a te.

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  21. LunaFarfalla

    Un testo che sembra una poesia, anche quando è duro e diretto. Complimenti.

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  22. Eclipse

    Forse perché la poesia è anche questo: trovare bellezza nella durezza. Grazie per vederlo.

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  23. GenovaGirl

    La tua forza è la tua eleganza. Hai scritto con una precisione chirurgica, senza mai cadere nella volgarità. È un’arte.

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  24. Eclipse

    L’eleganza sta nel non nascondere nulla, ma nel mostrarlo con rispetto. Grazie per aver visto l’intento.

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  25. GiuliaF

    Le tue parole arrivano come un vento dolce, ma poi bruciano dentro. È una contraddizione bellissima.

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  26. Eclipse

    Forse è così che viviamo, tra dolcezza e bruciore, senza mai trovare pace. Grazie per sentirlo con me.

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  27. DreamChaser89

    Scrivi come chi conosce ogni angolo del cuore umano. È straordinario.

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  28. Eclipse

    Forse scrivo per scoprire quegli angoli, per esplorarli insieme a chi legge. Grazie per accompagnarmi.

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  29. Riot Brescia

    Hai messo il cuore e si sente. Certe verità fanno male, ma servono. Questo post è una pugnalata di quelle necessarie.

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  30. Eclipse

    Scrivere certe cose è come scavare una ferita che non si richiude mai, ma è lì che si trova la verità. Grazie per averlo colto.

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  31. Marcolino

    Non sono sempre d’accordo, ma la tua onestà è disarmante. Questo conta più di tutto.

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  32. Eclipse

    Non serve essere d’accordo, basta sentire. Grazie per la tua sincerità.

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  33. VelvetRose

    Elegante e potente, come sempre. È un piacere leggerti.

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  34. Eclipse

    L’eleganza è nel raccontare la potenza senza nasconderla. Grazie per apprezzarlo.

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  35. JukeBox_Star

    C’è una potenza rock in quello che scrivi. È come un assolo di chitarra che non si dimentica. Sei! SEI UNICA. Non cambiare mai.

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  36. Eclipse

    Forse perché scrivo con la stessa intensità con cui suonerei quella chitarra. Grazie per sentirlo.

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  37. Radicale

    Mi hai scosso, mi hai fatto pensare. Non è da tutti riuscirci.

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  38. Eclipse

    Forse scrivo proprio per questo, per scuotere ciò che pensiamo immutabile. Grazie per lasciarti scuotere.

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