Anime Inquiete

Anime Inquiete

Posted on September 6th, 1999 / / 13 Comments
Logica & Forma / Feeling at 7:30 am

Il suono della pioggia dipinge silenzi che solo il cuore comprende #

La pioggia. Ogni goccia che cade è una parola non detta, un pensiero che non troverà mai un’espressione. La stanza è immersa in una quiete che sa di attesa, un silenzio che il cuore sente come un eco lontano. Non c’è paura, ma un’inquietudine sottile che fa vibrare l’aria. Mi trovo qui, di fronte a un foglio bianco, con una penna che sembra non voler scivolare sulla carta. Non è che non abbia nulla da dire. Ho troppo da dire, è il troppo che mi inghiotte, che mi paralizza. Sento il ticchettio della pioggia come una sinfonia che mi sussurra all’orecchio. Ogni goccia è un battito del cuore, e io mi perdo in esso. Le tende si muovono leggermente, quasi a voler raccontare una storia che solo il vento conosce. Mi sento fuori posto. La mente corre a mille, ma i miei pensieri si intrecciano come i numeri di un calcolo impossibile. Forse è qui che mi trovo, nel calcolo che non arriva mai ad una risposta.

Che senso ha il movimento, se non porta da nessuna parte? Eppure, c’è una bellezza nell’osservare la vita che scorre, senza mai fermarsi. Un fiume che non smette mai di correre, ma che non arriva mai alla fine. Sono un calcolo incompleto, un’incognita che non trova mai risposta. È strano come il silenzio della pioggia amplifichi ogni domanda. Perché, allora, non trovo pace, se il mondo sembra respirare, rallentare, farsi sospeso?. Mi perdo nella superficie di questa sensazione. La matematica è il mio porto sicuro, eppure mi fa paura. Come posso cercare ordine, quando dentro di me c’è un caos che non riesco a controllare? Ogni numero che scrivo mi dà un senso di potere, di controllo, ma non basta. La matematica non può spiegare le emozioni, non può quantificare il cuore che batte con forza. La mia vita non è una formula, e forse non dovrebbe esserlo.

Guardo fuori dalla finestra. Le gocce si rincorrono, si sovrappongono, si mescolano in un disegno che non seguirà mai una linea retta. Ogni goccia è una traccia di tempo, una storia che sfuma, che non ha conclusione. Mi domando se anche la mia vita è così, se anche io, nel mio cammino, stia cercando qualcosa che non può essere trovato. O forse lo sto cercando nei posti sbagliati. Mi perdo nella mia stessa ricerca. Eppure, in qualche modo, mi sento viva in questa incertezza. Siamo fatti per cercare? Per inseguire un obiettivo che non esiste, ma che ci dà un senso di esistenza? Ogni domanda senza risposta, ogni scelta che non porta mai a una soluzione, è parte di un disegno che non posso vedere in questo momento, ma che so essere lì, invisibile, tra le pieghe di ciò che vivo. Il movimento della pioggia fuori mi ricorda che tutto cambia, che niente rimane uguale. Eppure, ogni goccia che cade lascia un’impronta, una traccia che non sarà mai cancellata.

Accendo una musica delicata, quasi a voler riempire quel silenzio che mi schiaccia. La stanza sembra svuotarsi, e io mi ritrovo di nuovo davanti al mio quaderno. Non cerco più soluzioni, non ora. Scrivo per sentire. Scrivo per dare forma a un’emozione che mi fa tremare, che mi rende vulnerabile. Perché, forse, proprio nella vulnerabilità risiede la verità che cerchiamo, ma che non possiamo mai afferrare. La risposta non è mai la fine del viaggio, ma l’inizio di una nuova domanda. E tu, lettore, hai mai pensato a quale sia la tua variabile? Che cosa in te sfugge al controllo, creando un’incredibile bellezza di imperfezione? Ti sei mai chiesto che tracce stai lasciando nel tuo cammino? Che risposta cerchi davvero?

Non è nelle risposte che troveremo il nostro posto, ma nelle domande che non smettiamo mai di farci.

Remember me,
Eclipse.

13 Responses


  1. IronVox

    Forse la pioggia è solo un pretesto per parlare del nostro caos interiore. La matematica ha il suo posto, ma è inutile quando il cuore non trova mai pace. Le risposte non ci sono, eppure cerchiamo di trovarle, come se dovessero arrivare da qualche parte. Il punto è che non ci sono risposte. La bellezza è nel caos, nella ricerca che non finisce mai.

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  2. Eclipse

    Ciao IronVox, le tue parole colpiscono al cuore. La bellezza, davvero, è nel caos, nel non trovare mai risposte. E forse dobbiamo imparare a viverci dentro senza cercare di uscirne. Grazie.

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  3. Riot Brescia

    Provengfo dal blog di Alexiel. Questa sensazione di essere intrappolati nel proprio caos è pura realtà. La pioggia è un rumore che ci fa sentire vivi, ma allo stesso tempo ci sbatte in faccia tutta la nostra vulnerabilità. La matematica è un tentativo, ma la verità è che siamo tutti incompleti. Non troveremo mai una risposta, ma per un attimo possiamo restare nella tempesta e lasciarci travolgere. E forse, è in quel momento che siamo veramente liberi. nLa libertà non è mai una risposta, è il caos che ci definisce.

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  4. Eclipse

    Ciao Riot, grazie per il tuo commento. La tua visione del caos come libertà è potente e vera. È quel caos che spesso ci definisce, e forse dovremmo imparare ad accoglierlo senza paura. Restare nella tempesta, come dici, è la vera essenza della libertà.

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  5. Eclipse

    Ciao CuoreRoveto, ti ringrazio per il tuo commento. Non c’è nulla di sbagliato nel cercare quella magia, quella leggerezza che ci fa sentire vivi, anche per un attimo. Forse è proprio questo che ci rende umani, quel desiderio di speranza che non smette mai di brillare.

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  6. Eclipse

    Ciao MetalManzoni, grazie per il tuo commento. È interessante come metti in luce la trappola delle illusioni, quella che tanto spesso ci inganna. Eppure, proprio dalla realtà più dura può nascere la forza di cambiare.

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  7. Eclipse

    Ciao IronVox, grazie per il tuo commento. È interessante come descrivi quel momento di apertura, anche se temporaneo. In fondo, anche le illusioni possono essere fonte di vita e ispirazione.

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  8. SoulAlessandra

    C’è una bellezza particolare nell’inafferrabile, nella sensazione di non riuscire a trovare mai una vera risposta. Forse, in quei momenti, il cuore si apre più di quanto pensiamo. La pioggia non è solo acqua che cade, è un linguaggio segreto che ci parla nei silenzi. E la matematica, con la sua rigidità, non sa ascoltare quei silenzi. Forse è proprio nell’incertezza che si nasconde la vera bellezza.

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  9. Eclipse

    Ciao SoulAlessandra, il tuo pensiero è delicato e vero. La bellezza sta davvero nell’incertezza, e forse siamo più aperti nei silenzi che nel frastuono della razionalità. Grazie per questa riflessione profonda.

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  10. GiuliaF

    Ciao, sono amica di Alexiel. La pioggia è una melodia che sa di dolce tristezza, e in quei momenti dove il cuore e la mente si confondono, si trova qualcosa di magico. Il silenzio che circonda ogni pensiero, la calma che diventa una tempesta interiore. Questi momenti di solitudine sono forse quelli che ci permettono di scoprire noi stessi, anche se senza risposta. La matematica forse non risolve l’inquietudine dell’anima, ma la poesia può farlo.

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  11. Eclipse

    Ciao Giulia, grazie per il tuo pensiero delicato. La tua visione del silenzio come una tempesta interiore è toccante. In effetti, la poesia riesce spesso a farci vedere ciò che la matematica non può. Un abbraccio al tuo cuore sensibile.

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  12. EmaRiviera

    Provengo dal blog di Alexiel. Le parole non dette e il silenzio che pesa come una montagna. C’è un’inquietudine in ogni goccia di pioggia, ma anche una forza che ci porta a riflettere. La matematica non risolve il caos, e forse è proprio per questo che continuiamo a cercare. Cerchiamo di darci risposte che, in fondo, non arriveranno mai. Ed è proprio lì che risiede la bellezza di tutto questo.

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  13. Eclipse

    Ciao Ema, il tuo commento risuona con una forza silenziosa. La ricerca delle risposte è senza fine, ma forse è proprio nel cammino che si trova la bellezza. Grazie.

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