Luce tra le ombre
Posted on December 3rd, 2008 at 12:04 AM | Tags: Algoritmi | 0 CommentsCi sono notti come questa in cui il silenzio si fa assordante. Fuori, la città è avvolta in un velo di umidità, il cielo è un’immensa tela grigia senza stelle. Eppure, dentro di me c’è un tumulto. Un piccolo gesto, apparentemente insignificante, mi ha spinta a fermarmi: ho acceso una candela. Non era una di quelle profumate, artefatte, ma una semplice candela bianca che giaceva dimenticata in un cassetto.
Mentre il suo bagliore cresceva, il profumo di cera calda si è insinuato nell’aria. Era un aroma sottile, quasi impercettibile, ma capace di evocare ricordi di notti lontane, passate a leggere alla luce fioca, quando la corrente mancava e il tempo sembrava rallentare. Quell’odore è diventato la mia ancora, un ponte tra passato e presente. Mi siedo accanto alla finestra. La candela vacilla, e il suo tremolio proietta ombre danzanti sulle pareti. Guardo fuori: le luci della città riflettono sull’asfalto bagnato, un mosaico di colori spenti e indefiniti. Mi chiedo: è possibile vedere la propria essenza con la stessa chiarezza con cui osservo queste ombre?
Mentre la cera si scioglie lentamente, mi lascio avvolgere da questo pensiero. Riscoprire la propria essenza è come osservare una candela consumarsi: non è immediato, richiede tempo, e il processo è spesso doloroso. Ma è anche profondamente autentico. Ricordo le parole di una vecchia canzone: «Unpretty» delle TLC. Non c’è nulla di più liberatorio che accettare la propria verità, senza filtri, senza compromessi. Forse è questo che dovremmo insegnarci, giorno dopo giorno: che non siamo qui per piacere agli altri, ma per essere noi stesse.
La candela si spegne con un leggero sibilo, lasciando dietro di sé una spirale di fumo. Resto a guardarla dissolversi nell’aria, e con essa, dissolvo anche le mie insicurezze, almeno per stanotte. E tu, lettore, ti sei mai fermato ad osservare il bagliore della tua candela interiore? O lasci che la sua luce si spenga senza neanche accorgertene?