Respiro che Non Si Ferma
Posted on August 4th, 2004 / Progresso / 0 CommentsSono giorni che, quasi senza fiato, mi ritrovo a leggere commenti che non capisco, frasi che non appartengono a chi mi scrive, ma che, incredibilmente, sembrano rivolte a me. Sono giorni che il mio blog è diventato un campo di battaglia per accuse che non afferrano, che si rifiutano di vedere oltre le parole e si appigliano a dettagli che non sono neppure miei. Non so cosa vogliano, non so cosa sperino di trovare. È come se ogni messaggio fosse uno spintone, una domanda che non ha risposta, un peso che si adagia sulle spalle. Eppure continuo, continuo a scrivere, a creare, a lottare nel mio angolo di solitudine, dove il lavoro che faccio ha un nome, ma la mia realtà non viene mai accettata. Loro dicono, gridano addirittura, che io copio. Ma cosa? Come può qualcuno che lavora ogni giorno per costruire qualcosa di proprio, per creare con le sue mani e la sua mente, essere accusato di furto? La verità è che io non copio, io costruisco, e ciò che vedete, ciò che leggete, è il frutto di ore passate a cercare, a esplorare ogni angolo di internet, a provare, a sperimentare, a fallire, a rialzarmi, a sudare. Non voglio giustificarmi, non voglio spiegare a nessuno ciò che faccio, perché ogni singolo passo che ho fatto per arrivare fin qui è mio. Ma allora, perché mi chiedono di rispondere, di spiegare? Perché mi fanno sentire come se fossi quella che non ha il diritto di essere al centro di quello che è il suo mondo, il suo spazio? La verità non può essere manipolata, non può essere piegata. Non so quale tipo di verità cerchino loro, ma la mia non è mai stata nascosta. E non sono qui a doverla difendere.
La realtà è che ci sono persone, che senza nemmeno capire, si permettono di giudicare, di parlare, di agire come se la loro vita fosse più valida della mia, come se le loro convinzioni fossero più forti di qualsiasi verità io possa esprimere. Ma cosa vogliono davvero? Non l’ho mai capito. Cos’è questa insistenza a cercare ciò che non è mai stato mio? Io non cerco di diventare qualcun altro. Se qualcuno prende ciò che è mio, lo fa senza nemmeno accorgersene, senza sapere che ogni singola idea che ho è un pezzo di me che ho costruito con le unghie, con il sudore. La fatica di chi sa che ogni piccola creazione è il risultato di sacrificio. E loro, invece, senza farsi domande, senza nemmeno fermarsi a pensare, prendono, rubano, copiano, come se tutto fosse dovuto. Come se non fosse necessario fare un passo in più, guardare più lontano, mettersi in gioco, creare, farsi il culo per cercare. Ma io non sono qui per dare spiegazioni. Eppure, le parole continuano ad arrivare, incessanti, come pioggia battente. E io resto ferma, non per paura, ma perché ho il diritto di essere qui, ho il diritto di essere io, anche quando tutto sembra voler minare la mia autenticità. Ogni parola che scrivo è un frammento di verità che mi scorre dentro, una verità che non posso nascondere, che non posso ignorare. Loro si nascondono dietro schermi, dietro parole facili, ma non vedono il mio mondo. Non vedono che ogni idea che nasce è un urlo, è un respiro che non posso trattenere, che non posso fermare. E loro, invece, si accontentano di rubare, di prendere tutto senza nemmeno fare fatica, senza nemmeno cercare di entrare in contatto con la verità che mi appartiene. Ma non capiscono, non vedono che io non sono quella che copio. Io sono quella che crea.
Il mio ex, il suo comportamento, la sua capacità di offuscare ogni cosa, mi ha fatto capire una sola cosa: che nessuno sa quanto costi essere se stessi. Eppure io continuo. Ho messo a nudo la mia vita, la mia realtà, per farla diventare qualcosa di unico, di personale, di mio. E quando qualcuno si permette di copiare senza nemmeno il rispetto di cercare, di fare lo sforzo di capire, io vedo solo la vuota ripetizione di chi non ha il coraggio di fare il primo passo verso l’autenticità. Sì, forse i codici si trovano sui siti. È vero, ogni cosa è alla portata di chi sa dove guardare. Ma cosa cambia? La difficoltà non sta nel trovare le risorse. La difficoltà sta nel farle diventare parte di te, nel trasformarle, nel renderle vive. Così come la verità non sta nel ripetere, ma nell’imparare a vivere quello che sei. E tutto ciò che vedete, tutte quelle grafiche, quei dettagli, sono il mio sforzo, la mia ricerca, la mia lotta per trovare qualcosa che non appartiene a nessun altro, ma a me. A me che non ho mai cercato il facile, il comodo. Ho cercato solo il mio. E quando qualcuno prende senza vergogna ciò che è mio, quando si nasconde dietro la menzogna della ricerca su internet, capisco solo che il loro mondo è diverso dal mio, che non vedono la fatica, non vedono la passione, non vedono nulla, se non l’illusione di un’idea che non è mai stata loro. E allora mi chiedo se davvero esiste ancora un posto per chi vuole essere autentico, per chi vuole costruire e non copiare, per chi vuole sentire ogni passo come il proprio, per chi non ha paura di mostrarsi fragile, ma allo stesso tempo forte nella sua unicità. Perché io sono qui. E non vado da nessuna parte. La verità non si nasconde, ma si costruisce ogni giorno, in ogni gesto, in ogni scelta. E non c’è nessuna critica, nessun giudizio che possa cancellarla. Perché la verità è il respiro che continuo a fare, è il battito che non si ferma mai, anche quando la voce degli altri cerca di sovrastarla.
Remember me,
Eclipse