La solitudine dell’introspezione
Posted on December 22nd, 2024 at 5:47 AM | Tags: Relatività | 14 CommentsTi hanno mai detto che sei facile da capire?
La verità, però, è che chi lo pensa non sa nemmeno chi sei
Sono passati due mesi da quando ho fatto quel test, quello che definisce la tua personalità, quello che alla fine ti dice chi sei, chi saresti secondo degli schemi. Non ci ho creduto davvero, non pensavo fosse possibile che un insieme di domande potesse racchiudere chi sono. Eppure, quando mi è uscito il risultato, quando ho visto quelle lettere scritte in fila: INTJ, ho sentito qualcosa. Un brivido, come se avessi incontrato un vecchio amico, uno che conoscevo, ma che non sapevo fosse lì. Forse non l’avevo mai riconosciuto. INTJ. L’architetto. Quella mente strategica, il pensatore analitico. Un etichetta? Forse. Ma quanto di quella definizione corrisponde davvero a me? Non posso rispondere con certezza. Eppure, una parte di me ha riconosciuto quel riflesso. Quella mente che va oltre, che guarda oltre l’apparenza, che analizza ogni piccolo dettaglio. E che, alla fine, si perde nell’infinità di possibilità, senza mai trovare un punto fermo.
Sono stanca di superficialità. Stanca di questa mancanza di profondità. Non mi interessa sapere tutto delle persone, mi interessa scoprire il mondo, la sua complessità, il suo caos magnifico. Non voglio conoscere la vita privata di chiunque mi stia intorno, non voglio fuggire nella banalità dei social media, dove ogni istante è trasformato in un’illusione perfetta. Instagram e Facebook? Non mi servono. Mi bastano il cielo, la terra e l’infinito, dove posso esplorare, interrogarmi, ma soprattutto, essere io stessa, senza filtri, senza la pressione di dover rispondere alle aspettative altrui. Le cose che mi circondano, oggi, sono piccole cose. Ma sono intense, quasi ipnotiche. Non posso ignorarle. Stavo facendo colazione stamattina, e il profumo del pane appena tostato ha invaso la stanza. Ma non era il semplice aroma di pane. C’era qualcosa di diverso, un retrogusto di fumo, una sensazione di antichità, che mi ha ricordato quelle colazioni in montagna, dove l’aria fredda entra prepotentemente dalla finestra. Non so perché, ma mi ha fatto riflettere sulla solitudine. Sul fatto che siamo soli, ognuno di noi, ma che per un istante, in un angolo di mondo, possiamo sentirci meno soli.
C’è un piccolo quadro appeso sulla parete, una riproduzione di una vecchia mappa del mondo. Ma non è solo una mappa. È un promemoria, uno di quei frammenti di passato che restano, incisi, anche quando il resto scivola via. Mi chiedo come possa essere così potente una cosa tanto semplice. Cosa mi sta dicendo quella mappa? Mi sta dicendo che il mio mondo è molto più grande di quello che vedo ogni giorno. Mi sta dicendo che esiste qualcosa oltre, qualcosa che non conosco ancora, ma che devo scoprire. E ogni giorno, ogni piccolo passo, è un cammino verso quella scoperta. Eppure, non c’è risposta. Non c’è un “dove andrò da qui?” che possa soddisfarmi. Non mi accontento di certezze. La certezza mi soffoca. Voglio vivere nell’incertezza, nella domanda senza risposta. Voglio guardare oltre il limite. Voglio sentire il battito di un mondo che non comprendo ancora. Voglio essere un’INTJ, ma voglio anche sfidare tutto ciò che questo significa. Non voglio essere etichettata. Non voglio essere definita.
E se la vera domanda non fosse mai quella che ci viene posta? E se fossimo troppo impegnati a cercare risposte facili per renderci conto che, forse, il vero senso sta proprio nel non sapere?
E allora, cosa fare con la nostra vita, se non cercare di capire il nostro posto nell’universo? O forse, forse dobbiamo semplicemente essere nell’universo, senza cercare risposte, senza paura.
Cosa pensi tu di tutto questo?
Mi hai fatto riflettere davvero tanto! L’idea di non volere risposte facili è proprio ciò che mi manca ogni giorno, vivere senza certezze è liberatorio. Anche io sono stanca della superficialità e dei social che ci costringono a mostrare solo una parte di noi stessi. C’è bellezza nell’incertezza, nell’esplorare senza sapere cosa troverai. La solitudine dell’introspezione è un cammino solitario, ma anche di grande crescita!
Grazie Elena, sì, è un cammino solitario,
ma anche un viaggio che ci permette di riscoprire noi stessi,
lontano dalle aspettative altrui.
La bellezza sta proprio nel non avere tutte le risposte, ma nel cercarle.
Grazie per essere passata =)
Sinceramente non credo che non voler sapere faccia bene… Le risposte sono importanti, senza di esse siamo un po’ persi, no? Se tutto è incerto, dove andiamo a finire? Personalmente, preferisco la stabilità delle risposte.
Capisco la tua visione, Luca,
ma forse è proprio nella ricerca senza risposte che si nasconde la vera ricchezza.
Non trovare sempre risposte definitive ci obbliga a pensare, a sentire.
A volte, è più liberatorio essere persi.
Grazie per essere passato =)
Ok, ma cosa c’entra la mappa del mondo? È solo un quadro!
Ciao Max.
Non è solo un quadro.
È un simbolo, un promemoria che il nostro mondo
è molto più grande di ciò che vediamo ogni giorno.
È la spinta a guardare oltre l’orizzonte.
La mappa è una metafora della nostra ricerca interiore.
Grazie per essere passato =)
Il tuo scritto mi fa pensare a quanto poco sappiamo veramente di noi stessi. Ti definiscono INTJ, ma come possiamo davvero capire chi siamo se viviamo costantemente in movimento, tra pensieri che ci sfuggono? Mi piace la tua introspezione!
Grazie Michela, la domanda è proprio quella: siamo mai veramente fermi? O siamo in costante evoluzione, alla ricerca di qualcosa che non vediamo mai chiaramente? Forse la vera scoperta è nel viaggio, non nella meta.
A me sinceramente questo discorso non convince. A volte serve davvero un’etichetta, una definizione che ci faccia capire chi siamo e dove vogliamo andare. L’incertezza è un lusso che non tutti possono permettersi.
Ciao Max, l’incertezza è uno specchio,
uno che riflette ciò che vogliamo davvero,
non ciò che gli altri si aspettano da noi.
La solitudine è qualcosa che tutti temiamo, ma è anche ciò che ci permette di essere sinceri con noi stessi. Ho avuto un’introspezione simile la scorsa estate, ed è stata l’esperienza più intensa della mia vita. La ricerca di risposte è un percorso che non finisce mai.
Sono d’accordo, Fabio, la solitudine non è solo isolamento, è anche il luogo dove possiamo trovare noi stessi senza distrazioni. La ricerca non ha mai una fine, ma è proprio questo che la rende interessante. Grazie per essere passato =)
Ma è davvero utile cercare di capire tutto?
Vivere senza pensare, Ste, può essere un sollievo, ma forse è proprio il pensare che ci aiuta a capire chi siamo e a dare un senso a ciò che facciamo, no?