Il Tempo che Fuggirà

Il Tempo che Fuggirà

Posted on November 18th, 2000 at 9:26 PM | Tags: | 0 Comments

E se davvero il passato fosse solo un’ombra, e noi stessimo solo cercando di aggrapparci a qualcosa che non possiamo trattenere? Forse è il momento di abbandonare la nostra ossessione per la memoria e di guardare al futuro con occhi liberi da condizionamenti. Ma riusciremo mai a farlo? O saremo sempre legati a ciò che è stato, in attesa che il tempo ci consumi?

Ciò che facciamo oggi risuona nei secoli a venire

La vita, questa corsa frenetica contro il tempo, ci sfugge tra le dita mentre ci raccontiamo che ci sarà un domani. Eppure, ogni passo che compiamo è come un seme che piantiamo in un terreno che non vedremo mai crescere. Ma la domanda è: che seme stiamo piantando?

Oggi più che mai, ho la sensazione di vivere nel mezzo di un flusso che non riesco a fermare. Le giornate scorrono, la gente cambia, i luoghi si trasformano. Eppure, ci sono momenti che sembrano cristallizzarsi, momenti che restano impressi nella memoria collettiva come pietre miliari di un passato che non potremo mai ripetere. Questi momenti sono per sempre. Ma sono davvero così indimenticabili? Oppure li costruiamo nella nostra mente come una forma di resistenza al fatto che il tempo ci stia inghiottendo? Mi fermo un istante e penso a tutto ciò che non ho visto. Non ho visto le guerre che hanno segnato il nostro passato, le lotte, le conquiste, le sconfitte. Non c’ero quando le persone hanno cambiato il mondo, ma mi trovo qui, ora, a cercare un senso in tutto questo. Le voci del passato, di chi ha vissuto prima di me, risuonano come echi lontani. Ma la domanda è: possiamo davvero imparare dal passato, o siamo destinati a ripetere gli stessi errori? Cosa ne faremo di ciò che ci è stato trasmesso?

Mi sembra di essere intrappolata in un’epoca che non è la mia. Un’epoca che non posso toccare, non posso cambiare, ma che mi definisce. Ogni ricordo, ogni celebrazione, ogni anniversario, è solo un tentativo di afferrare ciò che sfugge. Quello che davvero mi inquieta, però, è questa sensazione che tutto sia così effimero. Il passato, per quanto glorioso o doloroso, si dissolve nel presente. Il tempo non si ferma mai, non aspetta nessuno. È la nostra condanna e la nostra libertà. Ogni momento che viviamo è già parte della storia, è già passato. Eppure, non possiamo fare a meno di viverlo come se avessimo il controllo. Ma quando guardo tutto da un’altra prospettiva, mi chiedo: perché dovremmo cercare di fermare qualcosa che è destinato a scorrere via? Forse, la vera bellezza sta nel lasciare andare, nel permettere alla storia di fare il suo corso, senza cercare di fermarla.

Vivo ogni giorno con la consapevolezza che non c’è nulla che mi appartenga davvero. Il tempo non mi appartiene. Né la memoria. Né la storia. Sono solo una testimone, una fragile testimone che cerca di raccogliere i frammenti di un mondo che non smette mai di trasformarsi. Ma questi frammenti sono ciò che rimane. Quello che sono, quello che siamo, è scritto nel passato. Eppure, ci sfuggirà, come sabbia tra le dita.

Celebrare il passato non significa mantenerlo in vita, ma riconoscere la sua inevitabile fine. La bellezza sta proprio in questo: nell’ammettere che il tempo non si ferma, che ogni cosa ha una fine. Allora, cosa dobbiamo fare? Forse la vera domanda è: come viviamo in un mondo che è in continua evoluzione, dove ciò che abbiamo è sempre destinato a sparire?


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