La paura del futuro

La paura del futuro

Posted on September 9th, 2001 at 3:30 AM | Tags: | 0 Comments

Quante volte ci siamo fermati, nel silenzio di una notte qualunque, a pensare a dove stiamo andando? La domanda non è mai banale, non è mai priva di peso. Perché se guardiamo davvero, non possiamo ignorare la realtà. Un futuro che si svela, ma che sembra sempre più confuso. È come camminare su un filo sottile, sospesi tra speranza e disperazione.

Un mondo che corre senza fermarsi. Ogni giorno, la sensazione di essere sopraffatti aumenta. Le notizie arrivano come una pioggia incessante: crisi economiche, guerre, paure incombenti. Il nostro tempo è diventato il tempo della velocità. E più corriamo, più sembra che ci sfugga qualcosa. Mi chiedo se riusciremo mai a fermarci, a riflettere. Quello che è certo è che questa corsa non è la stessa per tutti.

C’è chi lotta per sopravvivere e chi corre per arrivare in cima. La distanza tra i poveri e i ricchi cresce, e con essa la frustrazione. Chi non ha mai avuto nulla, ha paura di perdere anche quel poco che ha. E chi ha sempre avuto tutto, teme di perdere il suo potere, la sua influenza. Ma cosa ci sta succedendo?

Questa società ci sta insegnando a correre, ma non ci spiega dove. La realtà si fa sempre più cruda, più intollerante. La politica si infiamma di battaglie sterili, e le persone, sempre più disilluse, perdono la fiducia. Perché il cambiamento sembra così lontano? Cos’è che ci impedisce di fare il passo giusto, di agire in modo che le cose cambino davvero?

I leader si agitano, parlano, promettono. Ma a che serve tutto questo se il cambiamento non arriva? Se le parole non diventano azioni concrete? La politica si trasforma in uno spettacolo, dove la gente è il pubblico, ma non ha voce. Eppure, nel silenzio di questa lotta, qualcosa si agita. Un fremito di rivoluzione è nell’aria. Non è forse tempo di rivedere tutto?

Quante volte ci siamo chiesti cosa siamo disposti a fare per cambiare le cose? Le soluzioni non si trovano nel passato, non si trovano nei vecchi schemi. Oggi, l’orizzonte è più oscuro che mai, eppure ci sono spazi di luce. La rivoluzione non è solo un fatto politico, è un atto di consapevolezza, una presa di posizione. Ci vogliamo davvero svegliare? Ci siamo accontentati troppo a lungo di guardare, senza agire. Ma è possibile continuare a far finta di nulla? Resta una domanda sospesa. E se tutto questo non fosse più rimandabile? Se non fosse più una scelta, ma una necessità? Abbiamo il coraggio di cambiare?

Background: Every Breath You Take – The Police


Leave a Reply