Propositi e Illusioni Infrante 2002

Propositi e Illusioni Infrante 2002

Posted on January 1st, 2002 at 5:30 PM | Tags: | 0 Comments

La promessa che non si realizza #

Ogni mattina è una sfida, una battaglia con me stessa. Aggiungi un altro giorno alla lista dei fallimenti, eppure continuo a lottare, come se il domani potesse essere diverso. Ma il domani non arriva mai. Perché non esiste una via per sfuggire al presente, un presente che porta con sé le sue contraddizioni, le sue ingiustizie, la sua incapacità di accogliere i propositi.

Mi sveglio, lo snooze è il mio compagno di vita. Il parco è un sogno lontano, e la scrivania è un campo di battaglia invaso da libri che mi deridono. Lo so, dovrei svegliarmi presto, correre, studiare. Invece, resto qui, avvolta in una melodia che mi sussurra di dormire ancora un po’. Ogni mattina, prometto che sarò diversa. Ma quando la sveglia suona, non è la promessa a risuonare, ma il richiamo di una dolcezza che non posso ignorare. E così cedo, come un soldato in fuga, e mi rifugio nel riposo.

Ma questa è la verità: siamo prigionieri dei nostri desideri e della loro costante delusione. Il parco è un’illusione, un miraggio che non posso toccare. La mia mente costruisce castelli di buoni propositi, ma il corpo non risponde. La scrivania è una marea di appunti che non risolvono nulla. Più prometto, più fallisco. E nel fallimento mi ritrovo, eppure continuo, perché non so fare altro.

Ho giurato solennemente che avrei mangiato sano. Il pensiero di una vita equilibrata mi ha sempre rassicurato, ma la fame notturna è una bestia che non posso domare. Un pezzo di cioccolato è l’unico rifugio dalla solitudine della mia mente. Mi illudo, forse, che quel cioccolato possa essere la risposta a tutto, che sia una carezza, una consolazione.

I propositi sono una trappola. Non sono altro che illusioni che ci imprigionano in una danza senza fine. Si promette e si fallisce. Ma non è un fallimento, no. È una riconciliazione con la nostra fragilità. È una resa dolce alla consapevolezza che, alla fine, non siamo perfetti. Siamo disordinati, inadeguati, umani.

Accettare la propria mediocrità è un atto di coraggio. Non esiste perfezione. È un mito che ci viene raccontato. E io, come tanti altri, mi aggrappo a quella promessa, pur sapendo che mi porterà a un altro fallimento. Ma, in fondo, forse è questo che significa vivere. Abbracciare l’imperfezione, stare nel mezzo, e non arrendersi mai. Perché il dolore che proviamo non è mai inutile. Ogni errore è un passo verso qualcosa di più grande.

E adesso, mentre la mia vita si snoda tra queste promesse infrante, mi chiedo: qual è la vera misura del successo? È davvero riuscire a mantenere ogni promessa, ogni proposito, o è, forse, imparare a vivere con i fallimenti?

Forse, ciò che conta davvero, alla fine, non è raggiungere la perfezione, ma accettare che la ricerca stessa ci insegna più di ogni successo. E tu, che promessa hai fatto a te stessa? Sarà mai realizzata, o è semplicemente un altro sogno che svanirà nel tempo?


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