Nuovo anno a Lugano.
Posted on January 2nd, 2002 at 2:51 PM | Tags: Celebrazioni | 0 CommentsIl nuovo anno non è solo un segno sul calendario.
È una finestra, piccola e fragile, che si apre su ciò che siamo e su ciò che vorremmo essere #
Il 2001 inizia con un misto di riflessioni e cambiamenti. Sono le piccole cose a definire un periodo: le passeggiate in città con mia madre, il suo sorriso, ma anche le parole non dette che aleggiavano tra noi. La consapevolezza che nulla resta uguale, che ogni anno ci cambia, lo avverto in ogni gesto, in ogni silenzio. Il tempo non è solo passato, è una forza che ci trasforma, anche quando non lo vediamo.
Ogni viaggio che facciamo, ogni angolo che esploriamo, è come un piccolo specchio che riflette chi siamo dentro. Lugano, con il suo lago calmo e le montagne silenziose, mi ha mostrato questa verità. Nulla dura, ma tutto lascia un segno. La serenità della città si è mescolata al rumore dei miei pensieri, al dubbio di una felicità che non è mai completa.
Abbiamo camminato sulle rive del lago, come in un sogno sospeso. «Abbiamo vissuto questa giornata, ma cosa resterà di essa?». Quella domanda mi perseguita. Le risate, le parole facili, ma sotto c’è sempre quel pensiero: il cambiamento. Il tempo che passa, le cose che non possiamo più ignorare.
Il mondo è in continua evoluzione, e io non mi sento mai davvero pronta per ciò che mi aspetta. Quante volte mi sono chiesta se fossimo pronte ad affrontare tutto questo? Il passare degli anni, la consapevolezza che le persone che amiamo non sono mai uguali, che noi stesse non siamo mai uguali.
La nostra relazione, mia madre ed io, è cambiata. Non ci sono più le stesse certezze, le stesse risate senza pensieri. La città di Lugano ci ha offerto un po’ di pace, ma anche un monito. La felicità è effimera. Abbiamo il dovere di apprezzare ogni singolo momento che ci è concesso.
Ogni angolo di questa città mi ha parlato, mi ha messo di fronte alla verità cruda: il tempo è tutto, e la sua perdita è un vuoto che ci portiamo dentro. Ma c’è un conforto, in questa consapevolezza. Perché il tempo, anche se non possiamo fermarlo, ci dà la possibilità di fare scelte. Di vivere davvero. Di non arrenderci alla paura del cambiamento.
C’è qualcosa di incredibilmente potente nel capire che nulla è eterno, che ogni passo che facciamo è un segno che lasciamo. Il nostro viaggio, piccolissimo e insignificante nella storia, è pur sempre il nostro viaggio.
E mentre camminiamo, sentiamo il peso di ogni passo, ma anche il suo significato. Che cosa resta alla fine di ogni incontro? Che cosa lasciamo quando ci allontaniamo? Sono domande che non hanno risposte facili, ma che non possiamo ignorare. Ogni giorno ci chiede di essere onesti con noi stessi, di guardare in faccia la realtà senza paura.
La vera domanda è: come facciamo a non lasciarci travolgere dalla paura del cambiamento?
E mentre il tempo scivola via, come un fiume che non si può fermare, penso a tutti i momenti che ho vissuto e che non posso più riprendere. Ma posso imparare. Posso essere più consapevole, più viva. E forse, questo è tutto ciò che conta.
Cosa accadrebbe se ogni momento che viviamo fosse l’ultimo? Come cambieremmo le nostre scelte, le nostre relazioni, se capissimo che il tempo è davvero il nostro bene più prezioso? Cosa faresti tu, se oggi fosse l’ultimo giorno che hai con chi ami?