Solitudine, Urgenza, Resistenza, Speranza
Posted on January 4th, 2002 at 2:37 PM | Tags: Rivoluzione | 0 CommentsOgni passo che faccio sembra pesare più di quello precedente.
Non so più dove sto andando, ma sento il peso della direzione che mi è imposta. #
Le ore passano in un silenzio strano, quasi irreale, e tutto intorno a me sembra muto. Le voci si confondono, le notizie volano nel caos eppure restano immobili. La mia mente è affollata, le idee mi invadono con un’urgenza che non so più gestire. Mi chiedo se siamo tutti destinati a restare intrappolati in questa bolla di frustrazione. La solitudine mi è familiare, la sua voce mi accompagna, silenziosa e implacabile. Ma la verità è che la solitudine non è la peggiore delle prigioni.
Il mondo gira, mentre io rimango qui,
fermamente convinta che non posso accettare di più di ciò che mi è stato dato.
Ma c’è qualcosa che non va. Un disagio che cresce, come una pianta velenosa che, poco alla volta, sta divorando il terreno sotto i miei piedi. Vedo il futuro, ma è nebbioso. Non sono più certa di dove stiamo andando, di cosa dobbiamo fare. Ogni decisione sembra presa da qualcun altro, qualcuno che non sa nulla delle nostre vite, dei nostri sogni infranti. La gente mi guarda e mi chiede: «Come ti senti?» Ma come dovrei sentirmi, se non posso fare nulla per cambiare ciò che vedo?
Un senso di impotenza cresce dentro di me, più forte della paura. È facile cadere in un circolo vizioso, dove ogni sforzo sembra vano, ogni parola gettata al vento. Eppure, in questa solitudine, mi rendo conto di qualcosa. Non possiamo cedere. Non possiamo abbatterci.
Siamo fermi, ma il mondo continua a muoversi. Non c’è più spazio per l’indifferenza. Non possiamo più vivere come se nulla stesse accadendo. Quanti altri devono cadere prima che qualcuno si svegli? Quanti altri devono morire, subire, essere ignorati, prima che qualcuno rompa questo silenzio?
L’unica vera risposta sta nella rivolta. Rivoluzione, non solo politica, ma esistenziale. In ogni angolo della terra, le persone stanno combattendo. Ma cosa combattiamo? Una battaglia che non è solo contro i sistemi, ma contro il nostro stesso senso di impotenza. C’è chi decide di rimanere e chi decide di partire, ma entrambi i gruppi hanno la stessa rabbia dentro, lo stesso fuoco. Che cosa fare quando tutto ti sembra contro? Si risponde con la resistenza. Ogni piccolo gesto di resistenza è un atto di speranza.
Perché non ci basta più rimanere in silenzio. La gente sta cambiando, lo sento. Non sarà facile. Non sarà mai facile. Ma siamo pronti a farci ascoltare. La nostra voce diventa un’onda che non può più essere fermata.
Resta con me. Resta mentre vediamo il mondo cambiare,
e la domanda che ci rimane è: quanto saremo pronti a cambiare anche noi?