Un mondo in silenzio

Un mondo in silenzio

Posted on March 20th, 2002 at 9:30 PM | Tags: | 0 Comments

Oggi a Londra, i funerali della regina madre Elizabeth. Un evento che ha fermato il mondo. Un momento che avrebbe dovuto unire, ma che mi lascia dentro un’inquietudine che non so spiegare. Mentre le strade erano invase dalla gente, dai volti segnati da anni di dedizione, mi chiedo: perché la morte di una figura così amata deve toccarci così tanto? Cos’è che veramente ci lega a chi non c’è più, se non l’idea di ciò che ci ha dato, di quello che ci ha insegnato a vivere?

Io la guardo, una figura che ha segnato il destino di un paese, di un impero. Eppure, mi chiedo, quanto davvero sappiamo della sua vita, delle sue scelte, della solitudine che può aver provato anche lei?
Era una regina, ma prima di tutto era un essere umano.

Il mondo intero ha osservato con rispetto, ma anche con un senso di vuoto. Come se quell’ultimo addio non fosse solo un tributo alla sua grandezza, ma un monito. Un monito che ci ricorda quanto sia fragile tutto, quanto siano effimeri i titoli, i poteri. Cos’è che ci rimane quando la grandezza svanisce?

La regina madre è stata un simbolo di stabilità, ma chi di noi può realmente sentirsi stabile in questo mondo che cambia ogni giorno? È difficile restare ancorati a qualcosa che non possiamo toccare. Ma guardando quella cerimonia, mi chiedo: se fosse stato qualcun altro, se fosse stata una persona comune, avremmo pianto nello stesso modo? Avremmo sentito la stessa emozione?

Siamo abituati ad idolatrare, a rendere degli eroi quelli che, in fondo, sono persone come noi. Le bandiere alzate, il silenzio compreso tra il passo lento del corteo. Tutto questo mi sembra il riflesso di un mondo che ha bisogno di figure inarrivabili per non guardare in faccia la propria fragilità. Ma la morte, alla fine, è uguale per tutti.

Spero che chi oggi piange non dimentichi quanto è stato dato dalla regina madre, ma non basta piangere. Non basta.» C’è una lezione che il nostro mondo rifiuta di ascoltare: nessuno di noi è eterno. La regina madre ci ha lasciato un’eredità che non deve essere solo un ricordo: deve diventare qualcosa che ci spinge ad affrontare le nostre responsabilità quotidiane, a fare qualcosa di più per chi ci circonda.

La sua morte ci ha messo di fronte a una realtà che non possiamo sfuggire: non viviamo per sempre, e nessuna corona ci salverà da questa verità. Ci resta solo il nostro modo di agire, di essere, di lasciare il segno.

A chi dobbiamo ancora credere per sentirci uniti? Quando finirà l’era dei simboli e inizierà quella della verità?

Background musicale: Passacaglia – Classical Helios Station


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