Giorni Grigi, influenza

Giorni Grigi, influenza

Posted on June 1st, 2002 at 9:40 AM | Tags: | 0 Comments

Un Weekend di Grigio e Riflessioni

Tra poco la scuola chiuderà, e io sono qui, incastrata in un angolo di questa esistenza che non ha nulla di particolarmente entusiasta. Non è stata una settimana degna di nota, anzi, è stata piatta come la superficie di un lago in pieno inverno. Un’influenza ha preso il sopravvento e mi ha costretta a rinchiudermi tra quattro mura. Questo weekend, lontana dai colori e dalle risate, mi sono limitata a guardare il mondo attraverso una finestra che mi restituisce solo un grigio uniforme, sia fuori che dentro di me.

Eppure, non posso negare che c’è qualcosa di quasi liberatorio in questo stato di isolamento forzato. Mi sono risparmiata la fatica di inventare scuse per eludere impegni sociali. Il mio “mi dispiace, ho l’influenza, non posso uscire” suona sincero, quasi una benedizione mascherata da malattia. Resto in casa, avvolta in coperte e fazzoletti, mentre fuori il cielo è una tela uniforme di piombo.

Osservo i film che mi fanno compagnia, vecchi film che sembrano rispecchiare la mia attuale condizione. Ogni scena è un riflesso di una bellezza passata, un piacere che mi sfugge tra un colpo di tosse e una sorsata di rimedio casalingo. Mi domando, mentre inghiotto una tisana bruciante, perché nessuno mi porti una tazza di tè caldo e un piatto di biscotti. È una domanda retorica, perché so bene che nessuno lo farà. La solitudine in questa stanza è un compagno costante, e non è altro che un pallido riflesso della mia condizione interiore.

Ma lasciami dire una cosa: forse non è così male. Forse, e dico forse, è l’occasione che mi offre la vita per fermarmi e riflettere. Non ci sono obblighi, non ci sono urgenze. C’è solo il tempo che scivola via, lento e dolce, mentre mi lascio cullare dalla malattia e dal tepore del letto. In questo spazio di calma forzata, trovo una sorta di meditazione. Il mio corpo e la mia mente sono costretti a rallentare, e questo rallentamento, sebbene sgradevole, mi dà modo di osservare ciò che mi circonda.

Non ci sono attività da svolgere, non ci sono obiettivi da raggiungere. C’è solo questo momento, questo weekend di grigio, di torpore e di riflessione. È un periodo che, nonostante la sua apparente banalità, mi offre un’angolazione diversa sulla mia esistenza. E così, tra un colpo di tosse e un altro, tra una lacrima e una risata secca, riesco a trovare una sorta di pace. Non sarà un weekend memorabile, non sarà il più eccitante della mia vita, ma è mio. È il mio weekend di grigio e riflessione.

E così, mentre il mondo fuori sembra procedere a una velocità che non riesco a raggiungere, mi permetto di godere di questa pausa. Di questo silenzio che è tanto opprimente quanto liberatorio. Forse, anche se l’influenza e la noia sembrano dominare, c’è un modo in cui posso trarre qualcosa di positivo da questa condizione. E chi lo sa? Forse, un giorno, guarderò indietro a questo weekend di grigio e mi ricorderò di come ho trovato un momento di pace in mezzo al caos.


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