Sospesi tra desiderio e paura

Sospesi tra desiderio e paura

Posted on August 10th, 2002 at 5:10 PM | Tags: | 0 Comments

Ho sempre pensato che fare l’elenco dei ragazzi passati nella mia vita fosse qualcosa di impensabile. Un atto di smarrimento. Ogni nome una traccia che ti segna. È come mettere in mostra una parte di te che vorresti nascondere, nascosta nei recessi più oscuri della mente.

Mi torna in mente quella scena di un film anni ’90, in cui la protagonista elenca i suoi ex. La vedo, sorridente, con un’espressione maliziosa. Come se fosse qualcosa di piacevole, come se stesse rivelando un segreto dolce. Ma nella realtà, una ragazza non si comporterebbe così. È un tabù, una vergogna. Contare, ricordare, confrontare… Tre è già un numero troppo grande per ammettere.

E poi, c’è sempre quella paura. La paura che le amiche abbiano un numero più basso, facendo sentire come se tu avessi vissuto di più, di troppo. Come se ogni esperienza fosse un fardello che ti appesantisce. Il numero cresce, e con esso cresce anche il giudizio altrui.

Eppure, nonostante la vergogna, sono riuscita a farci qualcosa. Non per amore, ma per curiosità. Forse per ribellione. È incredibile cosa siamo disposti a fare per seguire il nostro desiderio più primitivo. Ci si stupisce persino di sé stessi, delle proprie azioni, delle scelte fatte. Ma alla fine, è così che siamo fatti, esseri umani contraddittori, sempre in bilico tra il volere e il non volere, tra il desiderio e la paura.

Un passo dopo l’altro, e tutto si complica. Il corpo che cede, la mente che si smarrisce. Ma non importa. Non importa più. Perché siamo qui. E alla fine, siamo tutti prigionieri di ciò che scegliamo di fare, prigionieri dei nostri istinti.

Ribellione, forse. Ma è davvero questa la libertà?

Ma cosa succede quando guardiamo veramente?
Quando contiamo ogni passo e vediamo chi siamo, davvero?

Ogni scelta è una porta che si apre, e ci porta sempre più lontano. Lontano da chi eravamo, ma verso chi potremmo diventare.
È così che funziona, non c’è altro. Ma a volte, mi chiedo, davvero ci basta tutto questo?


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