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Senza Respiro

Non so se sono le nuvole o la pioggia, ma oggi qualcosa dentro di me si è rotto. La giornata è iniziata come tutte le altre, il freddo di una mattina che ancora non sa di estate. Mi sveglio, la luce si fa strada nella stanza, e per un attimo il silenzio è così profondo che mi sembra di non respirare. È il momento giusto per essere sola, per stare un attimo con me stessa, prima che tutto inizi. La scuola è vicina, il suono della sveglia mi scuote, ma è un attimo. Scivolo fuori dal letto, la testa ancora ovattata dal sonno. Mi guardo allo specchio, ma non sono sicura di chi ci sia dietro quella faccia. Lungo il tragitto per la scuola, il mondo sembra distorto. C’è un’aria strana, una tensione che cresce. Non è il caldo che mi fa sudare, è qualcos’altro. Le voci dei compagni si mescolano, il frastuono mi fa sentire come se fossi sospesa, lontana. La scuola sembra più un rifugio che un luogo dove imparare. Ogni passo che faccio, ogni parola che sento, non mi appartiene davvero. Sono presente, ma in qualche modo distante. Poi arriva la campanella. È l’ora di uscire, ma il cielo è cambiato, la sua luce è diventata opaca, e già so cosa sta per succedere.

Esco fuori, la pioggia mi colpisce senza preavviso, come un abbraccio gelido, ma stranamente rivelatore. La strada si trasforma, il rumore della pioggia sopra la testa è come una danza che non posso fermare. Il mondo si dissolve, tutto si mescola. Il vento sferza e il freddo si fa largo, ma c’è qualcosa di meraviglioso in questo caos. Mi sento piccola, eppure dentro di me c’è una sensazione che cresce, una tensione che mi attraversa senza fermarsi. Non importa se sono bagnata fradicia, se il cielo sembra crollare, la mia pelle è viva. Non posso fermare l’impulso di correre. E così corro, attraverso la pioggia, senza guardare indietro, verso un punto che non ha nome.

Arrivo a casa, e c’è il bagno che mi aspetta, caldo, accogliente. Il profumo di sapone riempie l’aria e mi avvolge, come una coperta di carezze. Il calore dell’acqua è un abbraccio che mi riporta a qualcosa che non so spiegare. Mi immergo, chiudo gli occhi, e per un momento il rumore della pioggia si mescola al suono dell’acqua che scivola sulla pelle. È un’altra tempesta, ma questa è dentro di me. Ogni goccia che scivola sulla mia pelle è una rivelazione, ogni respiro è un ritorno a qualcosa che non posso afferrare. E mentre il calore mi avvolge, la mente mi scivola via, come se il mondo esterno non esistesse più. Non importa che fuori la tempesta infuri, qui dentro trovo il mio spazio, un momento in cui posso stare con me stessa, con i miei pensieri che si fermano e si riaccendono, in un ciclo continuo che non si spegne mai. Quella tempesta, quella pioggia, quel profumo, tutto si fonde in un unico respiro che non mi lascia, che mi fa sentire viva in un modo che non posso spiegare. È difficile dire se questa giornata è stata davvero un sogno o una realtà. Forse è stata entrambe le cose, come sempre accade. Non c’è fine. C’è solo un passo che segue l’altro, una tempesta che si placa e una nuova che arriva. E in quel flusso continuo, mi perdo, senza cercare un senso, ma sentendo, sentendo ogni singolo battito del cuore, ogni goccia che cade.

rain.
Remember me,
Eclipse

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