Quando il silenzio esplode
Posted on June 23rd, 2003 at 10:22 PM | Tags: Relatività | 0 CommentsSe il silenzio è pieno di possibilità, allora il vuoto è il luogo dove tutto può accadere. Ma noi sapremo riconoscerlo? Sapremo cogliere quel momento in cui il tempo si piega e ci offre un’altra possibilità?
La luce di gennaio taglia la stanza come una lama, fredda e indifferente. Il caffè è ancora troppo caldo, ma non importa: lo bevo comunque, cercando disperatamente un senso a questa mattina che si trascina senza direzione.
Mi ritrovo a fissare il vuoto, letteralmente. Sullo schermo del mio vecchio computer, c’è una schermata piena di numeri e diagrammi. La teoria della relatività. Mi affascina e mi devasta nello stesso momento. Penso a Einstein, al suo genio che si confrontava con un mondo che ancora non sapeva ascoltarlo. Cosa significava per lui dimostrare che il tempo non è un’illusione, ma qualcosa che si piega, che si deforma?
Il concetto di spazio-tempo mi cattura. Un intreccio perfetto, eppure fragile, dove ogni particella è legata alle altre da un filo invisibile. È strano, ma mi fa sentire meno sola. Come se ogni decisione, ogni errore, ogni frammento della mia esistenza avesse un peso, un’eco che si propaga nell’universo. E poi c’è quella formula: 𝐸=𝑚𝑐2. Energia e materia, due facce della stessa medaglia. Penso a quanto tutto sembri irreversibile e fragile nello stesso tempo.
Ma cosa significa per me, oggi, questa formula? Non è solo fisica. È una promessa di trasformazione. Come se ogni cosa spezzata potesse diventare qualcos’altro. È un pensiero che mi dà sollievo, anche se mi fa paura. *Se nulla si perde, allora neppure i nostri errori possono dissolversi nel nulla?*
Ricordo una conversazione di anni fa. Un professore mi disse che il vuoto non è mai vuoto. Che anche lì, nell’apparente assenza, ci sono fluttuazioni, micro esplosioni di energia. Forse è lo stesso per noi. Anche quando tutto sembra perso, il caos può creare qualcosa di nuovo. Non è facile accettarlo, ma è impossibile ignorarlo.
Mi alzo dalla sedia, incapace di stare ferma. Guardo fuori dalla finestra. Gli alberi sono spogli, ma nel loro silenzio c’è una forza che non capisco. *Forse si preparano a esplodere di nuovo in vita, tra qualche mese*.
E allora mi chiedo: cosa sta nascendo dentro di noi, in questo momento di apparente stasi?