Libertà Salata e Brezza #2003

Libertà Salata e Brezza #2003

Posted on July 2nd, 2003 at 9:30 PM | Tags: | 0 Comments

Lo senti il profumo del mare?
È più di un odore, è la sensazione di un mondo che ti accoglie e ti scaccia, tutto in un attimo #

Sono finalmente a Loano. Non ci posso credere. Quattro mesi di studio e sacrifici, e ora… il nulla. Posso respirare. Posso lasciarmi andare. La brezza marina è il mio primo abbraccio, appena esco di casa. Mi colpisce la pelle come una mano gentile e un po’ ruvida, accarezzandomi mentre cammino lungo il lungomare. Non c’è niente di più potente del mare: quell’orizzonte che si estende senza fine, l’acqua che si frange, le onde che ti raccontano segreti antichi. La focaccia, appena uscita dal forno, calda e saporita, sussurra tra i miei denti. L’aroma di rosmarino e olio d’oliva invade l’aria, un contrasto selvaggio con il profumo salato della salsedine che mi avvolge. C’è qualcosa di liberatorio nel mangiare mentre si è immersi nel silenzio di una natura che sembra non aver bisogno di me, ma che mi accoglie comunque.

Mi fermo per un attimo, lascio che le onde mi parlino. Le vedo, le onde. Voglio dire qualcosa, ma le parole mi sfuggono. Le onde hanno una lingua loro, un suono che ti penetra dentro e ti costringe a pensare. Che cosa si può dire di un mare che è tanto immenso da annullarti?

Nel pomeriggio, l’aria diventa più calda e il sole picchia sulle stradine del centro. Le pietre bianche dei vicoli riflettono la luce, illuminando ogni angolo di questa città che non chiede di essere notata, ma che sa come farsi ricordare. Le piazzette accolgono chi passa, e il caffè ha il profumo dolce del legno e della polvere di zucchero, mentre il cappuccino è avvolto in un vapore che si dissolve nell’aria calda. Mi perdo in queste piccole cose, nelle risate degli altri, nel rumore dei passi che si fondono con il battito del mio cuore. Mi scopro a pensare a quanto sia insignificante, a volte, voler essere troppo. Essere qui, adesso, è tutto ciò che conta.

Il cielo si fa rosa mentre la sera cala. La cena è un’esplosione di sapori. Il pesce fresco, saporito e semplice, come solo il mare sa essere, inonda la bocca di felicità. Mangio, parlo, ma quello che mi resta è l’immagine della luna che si riflette sul mare, quella palla di luce sospesa nell’oscurità. Camminiamo lungo la spiaggia, i nostri passi uniti sotto il cielo immenso. Le onde ci raccontano storie di terre lontane, mentre noi ascoltiamo, senza fretta, senza paura. Perché ci accontentiamo sempre di vivere nel piccolo?

E così, la serata finisce, ma non il pensiero. Cosa significa davvero essere liberi? La libertà di una giornata che sembra perfetta è forse l’illusione di una felicità che non dura? E se il mare fosse solo un’immagine di ciò che vogliamo essere, senza mai raggiungerlo?

Forse è solo questo il nostro destino: correre senza mai fermarci, senza mai essere completi.

Libertà. Una parola che cerchiamo ogni giorno, ma che forse non esiste davvero. O è solo un’illusione che costruiamo nei giorni in cui siamo troppo stanchi per cercare altrove?

Abbiamo paura di fermarci. E se fosse questa la chiave? Fermarsi. Guardare il mare senza aspettarsi nulla. Perché la vera libertà non è correre verso il futuro, ma accettare il presente, proprio come è.
Che cosa faresti, oggi, se ti fermassi?

Remember me,
Eclipse


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