La luce e l’ombra

La luce e l’ombra

Posted on December 25th, 2006 at 11:07 PM | Tags: | 0 Comments

Ogni anno, il Natale arriva, ma quest’anno c’è qualcosa di diverso. Non è il Natale di sempre, non è quella festa che mi hanno insegnato a vivere con frenesia e consumismo. Non ho più il cuore in mano per andare a caccia di regali, non mi commuovo davanti all’abbondanza che il mercato mi propina. Quest’anno, il Natale mi trova nel silenzio di una casa che scivola tra l’autunno e l’inverno, nel freddo di un paesaggio che mi sembra troppo distante dalla calca del mondo.

Un anno senza Natale. Un Natale con me stessa. Un anno fa, non ho festeggiato. Non c’era niente da festeggiare, almeno non per me. La solitudine mi è sembrata l’unica compagna di viaggio. La casa, deserta, mi parlava senza parole. Oggi, l’albero è di nuovo in piedi, le luci sono tornate a brillare, ma c’è qualcosa che non mi appartiene in questa scena perfetta. La casa, pur piena di decorazioni, è vuota come lo ero io allora. Eppure, qualcosa è cambiato dentro di me. Forse sono io ad aver cambiato significato a questa festa, ad averla riportata alla mia dimensione, quella che non chiede regali, ma momenti.

La luce dell’albero che scintilla non è più solo un riflesso di plastica e vetro. È il mio riflesso che mi osserva. Oggi, a pochi passi da una strada gremita di gente, c’è un angolo tranquillo, il calore di un caminetto acceso. Il profumo del rosmarino che cuoce insieme al pollo, delle patate che scoppiettano in forno, delle arance che sprigionano l’aroma della dolcezza stagionale. Il contrasto con l’esterno è imponente: il vento, gelido, scuote le persiane come un tamburo che suona il richiamo alla solitudine. Ma qui dentro, tra i miei pensieri, non c’è freddo.

Ogni piatto che cucino è un atto di resistenza. La cena di stasera non è solo un’occasione per sfamare il corpo, ma per riscaldare l’anima. La casa, profumata di tradizione, diventa il mio rifugio, il mio angolo di pace in un mondo che sembra aver dimenticato come ascoltare. Cucino non per dovere, ma per onorare chi c’è, per ricordarmi che ogni gesto, anche il più semplice, può essere un atto di amore. Non mi interessa se il Natale è “commerciale”. Qui, oggi, è un incontro con me stessa, con chi ho accanto, con chi mi ha dato forma e sostanza. Ma, alla fine, è davvero Natale? O è solo un’illusione, un’ombra che gettiamo su giorni che non ci appartengono più?

Quando ci riuniamo intorno all’albero, non è solo per scambiarsi pacchetti impacchettati con cura. È un momento che mi riporta alla verità, una verità che non sempre voglio vedere. Ogni sorriso che scambia con me un gesto di affetto mi dice qualcosa di più di ogni regalo che potrei ricevere. Ogni pacchetto che svela un desiderio, un pensiero, è una rivelazione, ma non sempre la verità è quella che vogliamo. Cosa rimane di tutto ciò? Un sorriso, un gesto, un frammento che non riesce a fermare il tempo. La nostra vita è piena di contraddizioni, di speranze e fallimenti, di luci e ombre. Eppure, anche nelle ombre, troviamo il modo di far brillare quella piccola luce che ci tiene vivi. Il Natale è davvero un momento di speranza o solo una risposta a ciò che non vogliamo affrontare?

Le luci dell’albero brillano, ma la domanda rimane sospesa, tra le pieghe del mio cuore. Siamo capaci di festeggiare davvero, o ci accontentiamo di fare finta? Ogni anno, cerchiamo qualcosa. Ma cosa cerchiamo davvero, dietro l’apparenza dei regali, delle cene, delle tradizioni? C’è un vuoto che non si colma mai. E io, che cosa ho trovato quest’anno? La mia risposta è silenziosa. Non so se è Natale o se lo stiamo solo vivendo perché tutti si aspettano che sia così. La verità è che, in fondo, non importa il Natale che ci vendono. Quello che conta è il Natale che scegliamo di vivere. Forse, a volte, la bellezza sta nel riuscire a restare, a guardare, ad essere semplicemente…

Forse non si tratta di fare festa. Forse si tratta di essere vivi.

E tu, che cosa hai trovato nel Natale di quest’anno?


Leave a Reply