San Valentino e la riscoperta di me stessa

San Valentino e la riscoperta di me stessa

Posted on February 14th, 2007 at 3:29 PM | Tags: | 0 Comments

Ricorda ciò che non hai. È un giorno che, fino a ieri, detestavo con ogni fibra del mio essere. Un’ironia crudele, uno scherzo del calendario. Cuori di plastica, dichiarazioni d’amore prefabbricate, ed io, ogni volta, a osservare dall’esterno. Come se fossi un’estranea in una festa a cui non mi è mai stato permesso di partecipare. Ma oggi, qualcosa è cambiato. Non per caso, non per magia. Per scelta.

La mattina inizia con un silenzio diverso. Non quello opprimente della solitudine, ma un silenzio mio, conquistato. Ho deciso di dedicare il giorno a qualcosa di dimenticato: me stessa. Prendo un libro dalla libreria, uno che aspettava da mesi. Le pagine sanno di carta ingiallita, un odore che mi ricorda le estati passate a leggere sotto un albero. Mi immergo nelle parole come in un fiume placido, e sento ogni frase depositarsi dentro di me, un granello alla volta. È un dialogo muto, un conforto. Una verità che avevo smarrito. Più tardi, in cucina, trasformo un semplice pomeriggio in un rituale. La farina si mescola al burro, lo zucchero al cioccolato fondente. Il profumo che si diffonde è dolce, ma ha una nota amara che lo rende vivo, autentico. Non è il solito aroma di biscotti; è qualcosa di più, qualcosa che si aggira tra i ricordi e le aspettative, che rompe schemi e costruisce nuove basi.

Fuori, la città è avvolta da un cielo grigio che sembra voler inghiottire tutto. Ma dentro, il mio mondo si accende. L’odore dei biscotti appena sfornati diventa il profumo della mia ribellione. Ogni morso è una dichiarazione: «Non mi serve altro per sentirmi completa». Alla fine della giornata, mi siedo accanto alla finestra. Una goccia di pioggia scivola lungo il vetro, lasciando una scia imperfetta, e mi chiedo: quante volte ho cercato la perfezione in qualcosa che non esiste? San Valentino, oggi, non è più il giorno in cui sento il peso di ciò che manca. È il giorno in cui celebro ciò che c’è, ciò che sono. E mi chiedo: perché aspettare un altro 14 febbraio per farlo di nuovo?

Il vero amore non aspetta un calendario. Non aspetta un “qualcuno”.
È qui, ora, se solo impariamo a guardarlo negli occhi.

• Remember me,
Eclipse •


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