Archive for December, 2020


Solitudine Riflessiva

Posted on December 19th, 2020 at 2:19 PM | Tags: | 5 Comments
Ancora Lockdown invernale # Sento il silenzio che cala sulle strade deserte, rifletto su come il tempo sembra essersi fermato, mentre l'incertezza danza nell'aria. Le luci spente dei locali mi parlano di una città sospesa, come un quadro immobile che attende di essere dipinto. Cammino tra pensieri inquieti, come passi incerti su lastricati vuoti. Non c'è festa nel mio cuore, solo un profondo senso di incompiutezza. L'anno quasi volge al termine, ma il mondo sembra ancora avvolto in un manto di nebbia. Le strade che ho percorso mille volte sono ora un labirinto di incertezze. Eppure, in questo silenzio, trovo una strana solitudine che mi conforta. Mi siedo in un bar chiuso, con la luce del sole che filtra attraverso le tende socchiuse, e mi chiedo se anche le città possano sentirsi sole. La mia penna scorre sul foglio come un'ancora, mentre le domande si accumulano come foglie d'autunno. Cosa resta quando le luci si spengono e il clamore svanisce? Come possiamo trovare significato in questo momento di sospensione? Le risposte sembrano sempre sfuggire, come gocce di pioggia su vetro inclinato. La verità è che ogni silenzio racchiude un'opportunità, ogni chiusura un nuovo inizio. Guardo oltre le restrizioni, verso un...

Città vuota

Posted on December 15th, 2020 at 1:56 PM | Tags: | 3 Comments
La città sembra immobile, come se il tempo stesso avesse deciso di fermarsi. Le luci dei locali si spengono prima del solito, e l'aria è densa di un senso di vuoto che non si riesce a scrollare di dosso. Questo è dicembre 2020, e l’inasprimento delle misure ci spinge sempre più verso un isolamento fisico che si riflette dentro di noi. Cammino per le strade di Amsterdam, avvolta nel mio cappotto, come se quel tessuto potesse proteggermi dall'invisibile. Ma so che non è così. Niente può davvero schermarci dalla verità che ci circonda. I locali, i bar, i ristoranti chiudono. Non c'è più la vivacità che un tempo mi faceva sentire parte di una comunità. Le voci si affievoliscono, e il silenzio diventa opprimente. Ogni sera, la città si spegne un po' di più, ed è come se ogni chiusura anticipata portasse via un pezzo di noi. Vedo le saracinesche abbassate, i cartelli "chiuso fino a nuovo avviso". Sono il riflesso di una speranza che, giorno dopo giorno, si affievolisce. «Come siamo arrivati a questo punto?» mi chiedo, e la risposta non è mai semplice. Non c'è una soluzione rapida, non ci sono scorciatoie. Oggi, più che mai, sento che...