Archive for February, 2011


Ritorno Nostalgico

Posted on February 3rd, 2011 at 3:09 PM | Tags: | 0 Comments
Sono tornata a lavorare nel negozio di abbronzatura. Le pareti, sempre così familiari, mi accolgono come un vecchio amico. Ogni angolo del negozio sembra raccontare la mia storia, un racconto intessuto di luci e ombre che si riflettono nei prodotti esposti. Adoro i miei colleghi: persone di gran cuore, piene di vita e di storie da condividere. Mi sento a casa, finalmente. Il mio titolare, sempre così sincero, non voleva che me ne andassi. Mi ha detto che sono un portento con i clienti, che riesco a farli sentire speciali, a farli sentire a loro agio. Gli ho spiegato perché me ne sono andata alla Rinascente. Volevo sfidare me stessa, cercare qualcosa di diverso, qualcosa che potesse darmi una nuova visione. Mi racconta che in quegli ambienti è normale sentirsi persi, che una persona come me, con un’energia così vivace, non può trovare spazio in un contesto così asettico. E mi ha detto che è felice di vedermi tornare da lui. C'è una nota di orgoglio nella sua voce, un’emozione che non può essere taciuta. La Rinascente mi aveva accecata con il suo splendore superficiale, con i suoi ritmi frenetici e il rumore incessante. Lì, mi sentivo un pesce fuor...

Libertà Mancata

Posted on February 2nd, 2011 at 2:27 PM | Tags: | 0 Comments
Il silenzio delle scelte perdute # Sono tornata a lavorare nel mio negozio di lampade, eppure, in questa routine che ormai sembra incisa nel marmo, sento crescere dentro di me una ribellione indomabile. Non mi interessa nulla se il mondo là fuori non capisce, se la gente sembra ignorare il diritto sacrosanto di un essere umano di prendere le proprie decisioni. Durante la pausa, io ho il diritto di mangiare dove voglio, di sedermi dove voglio e di spendere i miei soldi come meglio credo. Non mi interessa l'opinione di chiunque, nessuno deve dirmi cosa fare, come comportarmi. Non sono in un'ora di lavoro. Eppure, il controllo è ovunque. I volti curiosi, le occhiate maliziose, il giudizio silenzioso. Non mi è andata giù. Sentire gli sguardi che mi seguono, che mi spiano, mi provoca una sensazione di soffocamento. Preferisco lavorare nella mia zona, dove anche se si parla di Milano, la gente non ha tutta questa puzza sotto il naso, non si crede chissà chi. Se in questa ora di lavoro i manager o chi lavora in questo ambito, si credono delle divinità, chissà cosa dicono quando tornano a casa o al loro paesino di campagna. Cosa fanno quando non...