Archive for March, 2009


Il silenzio delle cicatrici

Posted on March 20th, 2009 at 2:49 PM | Tags: | 0 Comments
C’era una volta un grido che nessuno voleva sentire. Oggi quel grido mi parla, e io non lo ignorerò # Mi trovo seduta nella mia stanza. Le tende sono aperte, la luce è tenue, quasi timida, e disegna ombre irregolari sul pavimento. Davanti a me, un quaderno dalla copertina di cuoio, consumato dal tempo e dai pensieri. L’aria sa di carta vecchia e polvere leggera, ma il profumo dolciastro di un ramo di lavanda, lasciato lì da settimane, si mescola inaspettatamente. È un contrasto curioso, quasi ironico: un profumo di pace in mezzo a pensieri turbolenti. Leggo, riga dopo riga, un commento anonimo che qualcuno mi ha lasciato qui sotto, giorni fa. Ogni parola è un pugno, ogni frase un frammento di dolore. Non so chi sia questa donna, ma la sua storia mi invade, mi travolge come un fiume in piena. Parla di controllo, di manipolazione, di un amore che si è trasformato in una gabbia invisibile. Scrive che, all’inizio, era tutto perfetto. Lui la chiamava «la mia stella». Poi, lentamente, quella stella è stata soffocata. Ogni suo passo era giudicato. Dove vai? Perché lo fai? Chi hai incontrato? Ogni sua scelta era sbagliata. «Io ti amo abbastanza per...

Il coraggio di chiedere troppo

Posted on March 18th, 2009 at 12:55 PM | Tags: | 0 Comments
Mi guardo intorno e mi accorgo che il silenzio può urlare più di qualsiasi parola # Chiedere troppo. Due parole che mi martellano nella mente mentre preparo il pane. Le mani impastano con forza, quasi a voler trasformare ogni pensiero pesante in un movimento concreto. La farina bianca si solleva in una nuvola, invadendo la cucina di quel profumo primordiale, grezzo e rassicurante. La consistenza dell'impasto sotto i polpastrelli mi ricorda che, a volte, è necessario sporcarci le mani per dare forma a ciò che desideriamo. Ma quanto possiamo chiedere alla vita senza sentirci egoiste? Fuori, il sole lotta per attraversare le nubi grigie di marzo. L’aria è densa di pioggia imminente, e ogni respiro sembra carico di attesa. Osservo una goccia che scivola lenta lungo il vetro della finestra, disegnando un sentiero solitario. Mi perdo in quel movimento, come se la sua traiettoria potesse offrire una risposta alle mie domande. È sbagliato voler di più? Ogni giorno mi confronto con questo dubbio. Quando desidero un amore che mi travolga, un lavoro che mi renda viva, una vita che sia più di una serie di giorni ben allineati sul calendario. Chiedo troppo? Questa società sembra dirlo. Mi suggerisce di accontentarmi,...

Giorni infiniti di ombre

Posted on March 8th, 2009 at 2:40 PM | Tags: | 0 Comments
C'è una stanchezza che non si dissolve, una malinconia che si stira come il tempo, allungandosi fino a consumare ogni respiro # Il negozio è immerso in una luce che non perdona. Le lampade appese riflettono bagliori freddi, sterili, quasi chirurgici. Sono giorni come questo che sembrano sfidare la logica del tempo, ore che si distendono in una sequenza infinita di momenti identici. Il mio lavoro è una danza ripetitiva: accogliere, spiegare, convincere. Vendo abbronzature, quei piccoli soli artificiali che promettono illusioni dorate a chiunque varchi la soglia. Ogni cliente porta con sé un frammento di insoddisfazione, un vuoto che spera di riempire con una tonalità più calda sulla pelle. Un uomo entra, sulla cinquantina, con lo sguardo abbassato e le mani tremanti. Non mi guarda negli occhi. La sua richiesta è semplice: una lampada per togliere il grigiore. Io annuisco, ma dentro mi chiedo: «È davvero la pelle il problema, o è qualcosa di più profondo?». Gli indico il modello migliore, recitando una descrizione che ormai conosco a memoria. Lui sorride debolmente, paga, e se ne va senza voltarsi. Il profumo del negozio è un misto di plastica nuova e detergenti chimici, un aroma che si mescola con il...