Archive for December, 2006


La luce e l’ombra

Posted on December 25th, 2006 at 11:07 PM | Tags: | 0 Comments
Ogni anno, il Natale arriva, ma quest’anno c'è qualcosa di diverso. Non è il Natale di sempre, non è quella festa che mi hanno insegnato a vivere con frenesia e consumismo. Non ho più il cuore in mano per andare a caccia di regali, non mi commuovo davanti all’abbondanza che il mercato mi propina. Quest’anno, il Natale mi trova nel silenzio di una casa che scivola tra l’autunno e l’inverno, nel freddo di un paesaggio che mi sembra troppo distante dalla calca del mondo. Un anno senza Natale. Un Natale con me stessa. Un anno fa, non ho festeggiato. Non c’era niente da festeggiare, almeno non per me. La solitudine mi è sembrata l'unica compagna di viaggio. La casa, deserta, mi parlava senza parole. Oggi, l'albero è di nuovo in piedi, le luci sono tornate a brillare, ma c'è qualcosa che non mi appartiene in questa scena perfetta. La casa, pur piena di decorazioni, è vuota come lo ero io allora. Eppure, qualcosa è cambiato dentro di me. Forse sono io ad aver cambiato significato a questa festa, ad averla riportata alla mia dimensione, quella che non chiede regali, ma momenti. La luce dell’albero che scintilla non è più solo...

Ogni Parola Una Lente

Posted on December 6th, 2006 at 12:25 PM | Tags: | 0 Comments
C'è chi guarda e non vede, chi sente e non ascolta. Io scrivo per non dimenticare. Scrivo per capire. Scrivo per vivere. Le tue parole, così precise, così taglienti, sembrano voler riscrivere una realtà che non ti appartiene più. Mi siedo davanti al monitor, il rumore delle dita sui tasti è l’unico suono nella stanza. È un ritmo, un battito, un respiro. Rifletto su quello che hai detto: «si sta accontentando di te». Ma cosa significa davvero? Mi sorprendo a cercare una definizione che vada oltre l’apparenza, oltre l’ego. Perché ciò che tu chiami "accontentarsi" potrebbe essere semplicemente scegliere senza clamore, un atto di coraggio nel riconoscere ciò che conta davvero. La stanza è satura di un profumo di gelsomino. È delicato, eppure pervasivo. Mi distrae per un istante, trascinandomi fuori dal flusso delle tue frasi. La forza delle parole, tuttavia, mi riporta indietro. «Non è amore» dici. Ma chi sei tu per dirlo? Chi siamo noi per misurare un sentimento con i criteri di qualcun altro? Mi chiedo se questa tua analisi non sia una scusa per sfuggire al dolore di non essere più tu quella scelta. Ti dico questo con fermezza: non puoi definire ciò che non vivi....