Archive for January, 2005


L’enigma dell’interferenza umana

Posted on January 13th, 2005 at 3:30 AM | Tags: | 0 Comments
PARTE UNO. C’è una strana ironia nell’osservare la realtà attraverso uno schermo opaco, come quando la neve si appoggia delicatamente sui vetri, distorcendo ciò che sta al di là. E oggi, mentre mi trovo di fronte a un piccolo schermo retroilluminato, mi rendo conto che questa è la metafora perfetta per ciò che è successo. Una ragazza, o forse dovrei dire un’ombra, ha deciso di cancellarmi. Un click, e via il mio commento. Come se non fossi mai esistita. Poi, il gesto definitivo: rendere il suo blog privato. Mi domando, con un misto di stupore e irritazione, perché? Qual è l’impulso che spinge qualcuno a tagliare un filo sottile, apparentemente innocuo, che collega due sconosciuti? Quella cancellazione non è solo un atto virtuale. È una dichiarazione. Una piccola guerra fredda tra pensieri, un segno di rifiuto che, per quanto mi sforzi, non riesco a decifrare. Decido di scriverle di nuovo, nel suo forum, con parole che vibrano di una curiosità inquieta: «Perché?» Una domanda diretta, asciutta, che porta con sé tutto il peso della mia insoddisfazione. Non mi aspettavo una risposta, lo confesso. Ma ciò che mi lascia interdetta è che lei non solo non risponde, ma si spaccia per...

Maschere Digitali, Verità Nascoste

Posted on January 11th, 2005 at 10:30 PM | Tags: | 0 Comments
La notte non è solo buia. È il momento in cui il mondo si rivela nella sua forma più cruda. Ma cosa accade quando il volto che vediamo non è il nostro? # Mi trovo qui, nel cuore della notte. Il mondo intorno è fermo, ma lo schermo davanti a me pulsa, una sequenza infinita di numeri e lettere, pixel che danzano senza mai fermarsi. Non mi sembra di essere sveglia. Non è più il giorno, non è più la notte. È solo il tempo che scivola via, ed io sono lì, in bilico, in quel limbo di codici e connessioni. Ma poi, in questa distesa vuota di immagini e parole, c'è qualcosa che mi colpisce come un pugno nello stomaco. Un nome. Il mio nome. No, non è proprio il mio nome, ma è abbastanza simile da farmi rabbrividire. Quella maschera, quel profilo falso, quell'illusione digitale mi stava fissando. Una ragazza che si spaccia per me, un fantasma che si nasconde dietro la facciata di Bambolina_Fashion. Si è registrata pochi giorni fa, una copia incollata della mia esistenza. Milano e Genova, dice. Dicono. Non so nemmeno se sia reale. Ma non importa. È solo un’altra bugia che si nasconde...

Insonnia e connessioni silenziose

Posted on January 6th, 2005 at 11:00 AM | Tags: | 0 Comments
La penombra del mio angolo, dove Bambola.altervista.org è nato, si riempie del fruscio delle dita sulla tastiera. Ogni click è come un battito del mio cuore che si fonde con le onde invisibili della rete. Non è solo un sito, è me stessa, in pezzi sparsi. Ogni parola che scrivo è una piccola creatura che cresce dentro di me, alimentata da emozioni non sempre riconosciute. Questa è la mia forma di ribellione. Non mi limito a raccontare, sono io che costruisco un rifugio dove posso respirare, senza paura. È il cuore della notte e il mondo sembra addormentato. Il silenzio è totale, quasi asfissiante. In questa solitudine, posso sentire la mia mente esplorare terre sconosciute. Parlo con M., un amico che ha trovato il coraggio di entrare nel mio mondo, senza prevaricare, senza forzare. Con lui non ci sono muri, solo una reciproca curiosità che cresce a dismisura. In lui c’è qualcosa che non riesco a spiegare, un abisso che mi chiama e non posso fare a meno di cadere. M. mi ascolta senza giudicarmi. Eppure, io sono sempre stata una che tiene tutto sotto controllo, che costruisce barriere tra sé e gli altri. È strano, ma con lui qualcosa...

Oltre il nostro silenzio perduto

Posted on January 2nd, 2005 at 10:04 AM | Tags: | 0 Comments
Ci sono tracce che non possiamo cancellare, non importa quanto tentiamo di fuggirne # La notte è silenziosa, come se il mondo stesso avesse deciso di fermarsi. Non c’è nulla di speciale in questa sera di gennaio, eppure qualcosa si muove dentro di me, come un lento e costante battere del cuore. Quattro anni. Quattro lunghi anni di parole non dette, di cambi di numero e di distanze infinite. Eppure, eccoci qui, a parlare ancora. A pensare a te. A me. Perché non riesco a dimenticarti? Ho cambiato tutto. Gli amici, la zona, il numero, le abitudini. Ma la tua voce è ancora lì, persistente, a farmi compagnia nelle notti in cui non riesco a dormire. È strano come il ricordo di qualcuno possa rimanere intrappolato dentro di te come un sogno che non si dissolve mai. Quella telefonata. L’avevo evitata per mesi, per anni. Ma stasera non c’è stata alcuna resistenza. Ho chiamato. E tu, con la tua voce calma, che mi dicevi di non cancellare mai niente di noi, di non cercare di dimenticarti. E ho pianto. Non è stato un pianto violento, non è stato un pianto liberatorio. Era una sorta di resa. Come se, alla fine,...

Il silenzio dopo l’eco

Posted on January 1st, 2005 at 9:00 AM | Tags: | 0 Comments
Mentre l’anno vecchio si dissolve, il nuovo anno risplende come una promessa # È il primo gennaio 2005. La notte è immobile, la città è deserta. Il gelo delle strade si fonde con l’inquietudine del passaggio del tempo. Non c’è il solito frastuono, nessun applauso, nessuna folla. Solo il silenzio rotto dal lontano rimbombo dei fuochi d’artificio, ormai svaniti in un cielo nero, striato di colori effimeri. La terrazza su cui mi trovo è vuota, solo io e il vuoto che mi circonda. Ogni passo risuona forte, come una provocazione. L’aria è fredda, ma non è il freddo fisico a togliermi il respiro. È il freddo delle cose che non si dicono, degli anni che passano e delle ombre che si allungano senza che tu possa fermarle. Mi fermo un attimo. Respiro. Nell’aria, un odore sottile. Non è il profumo dei fiori, né quello dei cibi che tanto avrei voluto avere a questa tavola. No, è un miscuglio di polvere, di terra bagnata e di ricordi. La città dorme, ma in questo momento tutto mi sembra così vivo, così pulsante. Penso al passato che scompare inesorabile, ai momenti che non torneranno mai più. Le risate di chi non è più...