Archive for March, 2004


Squarcio…

Posted on March 27th, 2004 at 1:37 AM | Tags: | 0 Comments
La casa è immersa in un'oscurità che sembra sfiorare la pelle, un buio che non è solo fisico, ma che si insinua dentro, avvolgendo ogni pensiero, ogni respiro. La luce del lampione fuori dalla finestra è fioca, intermittente, come un battito di cuore che si spegne e si riaccende senza ritmo. Ed io, lì, seduta sul divano, stringo tra le mani una tazza di tè che, ogni secondo che passa, diventa sempre più fredda. Il vapore che ne esce si solleva lento, quasi a sfiorarmi il volto, ma non è il calore che cerco, non è quello che mi manca. Il suo profumo è dolce, di arancia e miele, ma in questa stanza, questa sera, tutto sembra estraneo. Come se fosse un qualcosa che non mi appartiene, che non mi riconosce. Eppure, mi aggrappo a quel profumo come se fosse l'ultimo filo di vita in un mare che mi inghiotte. E lo guardo, il tè che si raffredda e con lui, il mio respiro che si fa sempre più pesante, più irregolare. I libri sono sparsi sul tavolo, una traccia di quello che ero, di quella persona che cercava di essere altro, che si rifugiava nelle parole di altri per...

Gelato, bugie e silenzi

Posted on March 20th, 2004 at 2:51 PM | Tags: | 24 Comments
Ci sono verità che pesano più delle bugie, e silenzi che fanno più rumore di qualsiasi parola. Lo capisci solo quando il silenzio si fa materia, quando si insinua tra le pieghe di una giornata che sembrava innocua, semplice, persino felice. Era una mattina di primavera che sapeva d’estate, con l’odore della brezza che saliva dal mare e si confondeva con quello delle magnolie in fiore. Ma io sentivo un fremito, qualcosa che si muoveva sotto pelle, come una febbre che non ha ancora nome. Un presagio sordo, inspiegabile, che non urlava ma non taceva. C’era nell’aria quel tipo di calma che precede il crollo, eppure nessuno avrebbe potuto prevedere dove e quando avrebbe tremato il terreno sotto i piedi. T. ed io ci eravamo dati appuntamento per un pomeriggio che avrebbe dovuto sciogliere i pensieri, dissolvere i nodi, ridare respiro alla leggerezza che avevamo perso senza accorgercene. Ma il cuore sa sempre prima della mente, e anche quando fingi di non sentire, lui continua a battere con la voce di ciò che taci. A Nervi, lungo quel tratto di lungomare che ho sempre associato a qualcosa di perduto, camminavamo uno accanto all’altra, sfiorandoci appena, come se il contatto diretto...

Svelamenti Amorosi

Posted on March 17th, 2004 at 2:02 PM | Tags: | 24 Comments
C’è un rumore che ritorna, sempre uguale, sempre diverso. Un colpo secco, ritmico, che si insinua nei miei pensieri come il battito lento di un cuore stanco. È il coltello sul tagliere. Un movimento ripetuto, ostinato, che fende la polpa rossa di un pomodoro, l’anima bianca di una cipolla, la fragilità dell’aglio. Non c’è pace in questo gesto, solo una tensione muta che si annida tra le lame, tra le dita, tra le cose che non riesco a dire. Il basilico, con la sua fragranza verde e spavalda, cerca di nascondere qualcosa. Ma l’odore del dolore è più forte. Si attacca alla pelle, come la paura. Due settimane. Quattordici giorni scanditi da notti vuote, da risvegli in cui la realtà si è fatta tagliente, tagliata come il pane vecchio. T. ha una ragazza. Le sue parole non hanno tremato, la sua voce era piatta, liscia come l’acciaio di una lama. Non c’era colpa, non c’era esitazione. Solo la crudeltà della verità nuda, senza veli, senza carezze. Il tempo si è fermato lì, in quella frase. Tutto il resto è venuto dopo, come un’onda che si abbatte e poi si ritira lasciando solo detriti. Io sono rimasta nel mezzo. E non...

Ferite invisibili, abbracci universali

Posted on March 11th, 2004 at 9:00 PM | Tags: | 42 Comments
A volte il mondo si sgretola all’improvviso, senza un avviso, senza una crepa che ne annunci il cedimento. Eppure crolla. Si affloscia come un palazzo sventrato, lasciando dietro di sé solo polvere, macerie e un’eco sorda che si insinua tra i pensieri, scavando cunicoli dove si annida il dolore. Lo senti addosso anche se sei lontana, anche se sei al sicuro, anche se non ti tocca direttamente. Lo senti, e basta. E non se ne va. Siedo davanti alla televisione. Lo schermo trasmette immagini in sequenza, come colpi. Il volume è basso, ma è come se urlasse. Ogni parola attraversa l’aria come una scheggia. Bombe. Stazioni. Sangue. Madrid. Le voci dei giornalisti si rincorrono, si sovrappongono, si frantumano l’una sull’altra. Un collage di dolore confezionato per essere digerito in pochi minuti. Ma io non digerisco. Io sento ogni sillaba come un pugno, ogni immagine come una lama. Le notizie arrivano veloci, troppo veloci, e lasciano dietro di sé una scia di silenzio. Il caffè sul tavolo si è raffreddato, ma continua a emanare un profumo che si confonde con l’odore del legno, della casa, della routine. Un odore che tenta, invano, di ricordarmi che la vita va avanti, anche quando...

.Donne.

Posted on March 8th, 2004 at 7:00 PM | Tags: | 24 Comments
Passeggio per le strade di questa città che mi appartiene e che mi respinge. I palazzi si alzano come giganti muti, le auto scorrono senza sosta, i volti si susseguono senza lasciar traccia. Eppure c'è qualcosa nell'aria, un sentore sottile, quasi impercettibile, che si insinua tra le crepe del cemento e delle coscienze. Il vento porta con sé un profumo dolce e leggero, un richiamo a una memoria che non vuole farsi dimenticare. Un uomo si ferma davanti a me. Giovane, con occhi che sanno già troppe cose. Mi porge un rametto di mimose. Lo fa con un gesto quasi timido, come se stesse offrendo qualcosa di fragile, qualcosa che potrebbe spezzarsi tra le dita. Il giallo brillante dei fiori contrasta con il grigio dell'asfalto, con il trambusto che ci circonda. Li prendo senza una parola. La mimosa. Un simbolo, una promessa, un grido sussurrato. La stringo tra le mani mentre un pensiero mi attraversa, affilato come una lama: a cosa serve un gesto, se non lo accompagna la consapevolezza? Perché un solo giorno all'anno? Perché solo ora il mondo si ricorda di noi? E il resto del tempo? Torniamo nell'ombra, torniamo a combattere in silenzio, a piegarci sotto il...