Archive for December, 2003


.Buon Natale.

Posted on December 25th, 2003 at 3:30 PM | Tags: | 18 Comments
C'è un momento che si stende sopra ogni altro, un istante sospeso tra il respiro e il battito, un intervallo in cui il tempo smette di scorrere e si fa denso, quasi palpabile. Natale, oggi, ha un sapore diverso. Eppure, qualcosa di eterno persiste. Qualcosa che non si lascia scalfire dal tempo, che sopravvive ai mutamenti, alle ferite, agli anni che passano senza chiedere permesso. Sono tornata dalla Chiesa con questa sensazione addosso, con il peso e la leggerezza di un istante che si imprime nell’anima come un marchio a fuoco. L’odore dell’incenso mi ha avvolta appena varcata la soglia, un profumo che non si dimentica, che resta appeso alle pareti, ai vestiti, alla pelle. Un profumo che sa di antico, di mistero, di qualcosa che non si può spiegare e che per questo affascina. La penombra accarezzava i volti di chi era già seduto, un gioco di luci e ombre che dava alla scena un senso di sospensione, come se tutto ciò che esiste fuori non avesse più importanza. E il coro. Quelle voci che si innalzavano nel silenzio, tagliandolo, riempiendolo. Non ero più una semplice spettatrice: ero dentro quella melodia, dentro ogni nota, e ogni parola cantata si...

Vigilia di Natale 2003

Posted on December 24th, 2003 at 5:00 PM | Tags: | 20 Comments
Vigilia di Natale 2003. Il tempo si piega su se stesso in questa notte sospesa tra ciò che è stato e ciò che sarà. Lo vedo nelle luci tremolanti che si riflettono sui vetri, nei fiocchi di neve che si posano leggeri senza fare rumore, nelle ombre che si allungano sulle pareti come se il passato cercasse di riconquistare il presente. C’è un odore che riconosco, un calore che non appartiene solo alla fiamma del camino ma a un ricordo che non si lascia dimenticare. Mio padre, la sua voce che riempie la stanza, la vecchia cassetta di “Home Alone” tra le mani, il sorriso complice di mia madre. Eravamo ancora una famiglia intera, indivisa, prima che il tempo iniziasse il suo lavoro silenzioso di erosione. Il nastro scorreva nel videoregistratore e con lui la mia infanzia, che si aggrappava a ogni scena, a ogni risata che riecheggiava nella stanza. Il Natale era tutto lì, in quel momento congelato nel tempo, in quell’illusione di eternità. Il profumo della cioccolata calda si diffondeva nell’aria come una promessa non detta, un’ancora lanciata verso un futuro che non poteva ancora ferirmi. Ogni sorso era un ritorno, ogni nota della colonna sonora un richiamo...

Il latte acido

Posted on December 17th, 2003 at 11:10 PM | Tags: | 24 Comments
Accendere il TG a dicembre dovrebbe portare con sé il calore delle festività, il rumore delle strade che si accendono di luci, i preparativi che invadono ogni angolo, la promessa di un rifugio dentro il caos. Dovrebbe essere un tempo di abbracci, di risate di fronte ai maglioni brutti, alla dolcezza dei giorni che scorrono veloci. Eppure, quando il freddo di dicembre avvolge la stanza, il sorriso che mi aspetta sullo schermo del televisore non è quello che sognavo. È un latte acido, un colpo al cuore che mi gela le mani, che mi sputa addosso la verità senza pietà. Un cocktail di drammi finanziari, di illusioni infrante, di rovine che si fanno strada come polvere tra le dita, con quel pizzico di latte Parmalat che non aveva bisogno di nulla per sembrare completo, perfetto, rassicurante. Un bicchiere di latte caldo, la schiuma che si alza lenta, delicata, l’aroma che avvolge la stanza, un profumo che parlava di giorni che sembravano immutabili, di routine, di quella serenità che ora mi sembra così lontana, così irreale. Un abbraccio di sapore, di conforto. E ora? Cosa rimane di quel gesto che si ripeteva ogni mattina, ora che è distrutto dalla verità che...