Archive for October, 2003


Scomparire senza traccia

Posted on October 15th, 2003 at 1:35 PM | Tags: | 0 Comments
Non sono scomparsa. Ma a volte vorrei tanto che fosse così… # La luce del tramonto filtra debole attraverso la finestra. Una giornata che sta morendo, come tutte le altre. Ma io no, io non mi sento morire. Mi sento come un'ombra che si fa largo tra i ricordi, un residuo di una realtà che scivola via senza che nessuno se ne accorga. Scomparire… quanto sarebbe semplice. Lasciare tutto, sparire nel nulla, senza nessuna traccia. No, non sono scomparsa. Ma a volte vorrei tanto che fosse così. Cammino, ogni passo sembra più pesante del precedente, come se il mio corpo fosse appesantito dal peso di pensieri che non so più gestire. Mi fermo a guardare il cielo. Il cielo è vasto, immenso, eppure io mi sento così piccola, quasi insignificante. Come se fossi invisibile. Come se la mia esistenza non avesse importanza. Mi giro verso la cucina, l'odore del caffè si mescola con quello del pane tostato. Un aroma caldo, che ha il potere di risvegliare i sensi. Ma non riesco a concentrarmi su quel momento, non riesco a farmi avvolgere da quel profumo familiare. C’è una sensazione di vuoto che non se ne va. Come se il mondo continuasse...

Ritmi che scolpiscono anime

Posted on October 9th, 2003 at 10:01 PM | Tags: | 0 Comments
Ci sono momenti in cui la musica non è solo suono, ma sangue che scorre nelle vene, e il suo battito non lascia scampo # Quando penso a S., il suo nome non è solo un suono, è una presenza. Non una presenza eterea, ma una cosa carnale, viscerale, che ti invade e ti lascia segni che non se ne vanno mai. L'ho conosciuto in uno di quei luoghi dove il battito della musica diventa una seconda pelle. E lui era il battito. La scena techno di fine anni '90 era il suo regno, e non c'era luogo che potesse contenere la sua passione. Conosciamo tutti quei nomi, quelle leggende: Ricky Le Roy, Franchino, Zicky il giullare. Ma erano loro ad ispirarlo, a scuoterlo, non il contrario. S. non cercava di somigliare a nessuno, era puro, era la sua identità che bazzicava tra i bassi e le luci stroboscopiche. Immagino ancora le serate di danze scatenate, corpi che si muovevano come un solo organismo pulsante. C’era lui, sempre al centro, con quella risata che partiva dal cuore e arrivava fino ai piedi. Lo guardavo mentre si preparava a saltare sul palco, gli occhi verdi che brillavano nella penombra della discoteca,...

Ritorno al Passato Perduto

Posted on October 9th, 2003 at 9:07 PM | Tags: | 0 Comments
C'è una bellezza nascosta nella consapevolezza che nulla dura per sempre. Le cose, le persone, i momenti... Sono destinati a cambiare. Ma è proprio questa fragilità che dà valore a tutto ciò che tocchiamo. Se ogni cosa fosse eterna, non avremmo mai il coraggio di viverla appieno. Non è la permanenza a darci la forza, ma la consapevolezza della sua fine. C'è qualcosa di profondamente umano nel desiderio di tornare indietro, di rivivere le sensazioni di un tempo che pensavi perduto. Oggi mi ritrovo a fare una visita speciale, un pellegrinaggio al mio passato. Non è un segreto che i ricordi più preziosi siano proprio quelli che con il tempo acquisiscono il valore che non avevano allora. Sono tornata in quel luogo, il nostro luogo, dove le risate riecheggiavano nei corridoi e l'amore per la vita sembrava il filo invisibile che ci teneva uniti. Appena arrivata, la porta si è aperta con un cigolio familiare e mi sono trovata avvolta da quell'aria di casa che pensavo fosse svanita per sempre. I volti sono cambiati, certo, ma la sensazione di essere al sicuro, di essere accolta, era la stessa. E. e T. mi hanno accolto con un abbraccio che sapeva di...

Ribellione contro l’ordinario

Posted on October 9th, 2003 at 1:21 PM | Tags: | 0 Comments
Il caos ci consuma solo quando ci arrendiamo al suo rumore. Io ho scelto di ascoltare il silenzio nascosto tra le righe # La scrivania mi guarda con un’aria di sfida. Carte impilate come montagne in miniatura, schermi accesi che sembrano urlare promemoria, un telefono che si ostina a non smettere di squillare. Oggi, il mio lavoro somiglia a una maratona mentale, eppure sono qui, presente, con un respiro che cerca di sincronizzarsi al battito di un orologio impietoso. La stanza è satura di odori: il profumo metallico del caffè appena versato, che si mescola all’aroma di carta vecchia e di inchiostro ancora fresco. C’è qualcosa di paradossalmente accogliente in questa dissonanza olfattiva. È un’ancora, un piccolo promemoria che, nonostante il caos, sto ancora vivendo. Mentre scorro l’ennesimo documento, alzo gli occhi verso la finestra. Fuori, il cielo è di un grigio uniforme, come un foglio su cui nessuno ha ancora osato scrivere. Una goccia di pioggia scivola sul vetro, tracciando una linea imperfetta. Mi fermo. Quella linea è una piccola ribellione alla perfezione che cerco disperatamente di mantenere. In quel momento, sento la tensione abbandonarmi per un istante. «Perché corriamo così tanto?», mi chiedo. Qual è la posta in...