Archive for April, 2003


Corri, Non Fermarti Mai

Posted on April 27th, 2003 at 11:21 PM | Tags: | 12 Comments
La corsa. Non la vedo come un semplice movimento, un gesto da compiere. È qualcosa di più profondo, che mi attraversa in un attimo. Come il battito di un cuore che accelera quando ti accorgi che stai per partire. È la sensazione di una partenza che si fa spazio tra la pelle e l’anima. Quando indosso le scarpe da corsa, è come se non fossi più io, ma una traccia, una linea che si dissolve nell’aria. Una linea che prende velocità e che, in qualche modo, mi definisce. Nel mio mondo, correre è diventato un atto di resistenza. Lo è quando ho le gambe cariche di fatica, quando sento il respiro che si fa più pesante e i pensieri che vogliono fermarsi. Ma non posso fermarmi. Non ora. Sono nelle staffette. E non è solo la corsa: è il passaggio del testimone. Un oggetto piccolo, ma che pesa come il mondo. Un attimo in cui tutto può cambiare, in cui tutto può essere vinto o perso. Un attimo che è una vita. Un attimo che mi strappa dal caos per donarmi un equilibrio fragile, ma profondo. Le mani sono sudate, il cuore batte più forte, ma dentro di me c’è...

Il labirinto mentale

Posted on April 25th, 2003 at 4:00 PM | Tags: | 20 Comments
Quando mi guardo attorno, tutto è in movimento. Le persone, gli oggetti, le situazioni, tutto è in bilico. Eppure io no. Resto ferma, per scelta o per necessità, come una roccia che affonda nella sabbia mossa dalla marea. In apparenza, ogni cosa sembra procedere, ma io sono ferma. Non immobile. Ferma. È un viaggio che parte, senza mai arrivare. La scuola è diventata la mia prigione e, allo stesso tempo, la mia fuga. Ogni aula, ogni banco, ogni foglio che piego sotto la penna è un passo su un filo sottile, un filo che non so dove mi porterà, ma che mi tiene in equilibrio. Ogni giorno è una battaglia con me stessa. Non è la paura di fallire che mi ferma. È quella domanda, sempre lì, che mi sussurra nell'orecchio. Non la sento sempre, ma c'è: chi sono, davvero? Cosa sono, davvero? La mia mente è un campo di battaglia, una lotta tra ciò che so e ciò che non so. Ogni mattina, il mondo fuori dalla finestra mi accoglie con una luce diversa. A volte è gelida, altre volte morbida. Come se, a seconda del suo volto, il mio stato d’animo cambiasse. Il mio respiro si fa breve,...

Il profumo della pazienza

Posted on April 18th, 2003 at 10:04 PM | Tags: | 16 Comments
Siamo nel mezzo di un pomeriggio che sembra non finire mai. Le ore si allungano come fili di lana intrecciati, sospesi tra la frenesia del mondo e la quiete di una casa che vive di gesti semplici. Il sole è ancora alto, ma la luce che filtra dalla finestra inizia a tingersi di un arancio che preannuncia il tramonto. La lentezza di questo momento mi riempie di una calma che quasi non riconosco. Un contrasto dolce tra il mondo che corre e il mio angolo di tranquillità. Mi sono messa a fare una torta. Non una qualsiasi, ma quella della nonna. Ogni ingrediente sembra portare con sé il peso di un ricordo, di una storia che si ripete da anni. Farina, zucchero, uova fresche, burro che sfrigola in una padella, e un tocco di scorza di limone. Non c’è nulla di complesso, eppure ogni gesto sembra rivelare una verità nascosta. Ogni cucchiaio che mescola l’impasto è come un passo indietro nel tempo, un ritorno a qualcosa che non può essere replicato, ma solo ricordato. La semplicità ha un potere che non riesco a ignorare, una forza che mi fa sentire parte di qualcosa che va oltre l’attimo. Il profumo si...

La strada oscura, l’anima persa

Posted on April 16th, 2003 at 5:35 PM | Tags: | 90 Comments
Cercavo un rifugio tra le pagine, l'altra sera, quando sono entrata in libreria. Qualcosa che placasse il mio sentirmi barcollante e triste, che avesse la dolcezza di un tè caldo per l'anima.Ho lasciato che le dita scivolassero lungo i dorsi, sfiorando titoli, colori, promesse. C'era un odore di carta nuova e d'inchiostro, e un silenzio carico di attese. Ho camminato senza fretta tra gli scaffali, cercando senza sapere cosa. Qualcosa che mi prendesse per mano senza strattonarmi, che mi accompagnasse senza impormi una direzione. Qualcosa che mi dicesse: “Ti capisco.” Mi sono fermata davanti ad una copertina dal colore incerto, tra il bianco e il grigio, con un titolo che suggeriva una storia dolceamara. L'ho preso, l'ho aperto a caso, ho letto una frase, due, tre. Mi ci sono infilata dentro come si entra in una casa sconosciuta, con passo cauto ma speranzoso. Il mondo intorno si è ritirato, la luce gialla della libreria si è fatta morbida ai margini, ed io ho sentito il sollievo sottile di chi ha trovato un rifugio. Le parole scorrevano come un fiume calmo, senza ostacoli, senza interruzioni. Ogni frase conduceva alla successiva con una naturalezza inevitabile, senza sbavature, senza forzature. Non c'era bisogno...

Il peso dell’incertezza

Posted on April 8th, 2003 at 2:30 AM | Tags: | 30 Comments
Svegliarsi di notte, nel buio assoluto, non è mai stato solo un ritorno alla coscienza. È come essere inghiottita da un abisso profondo, dove il cuore pulsa con una forza così forte da sembrarmi pronto a scoppiare, ma è più del battito. È un silenzio che perfora la testa, una morsa che stringe la mente senza concederle tregua. La casa è avvolta nel silenzio. Un silenzio che mi risucchia, che mi inghiotte. Non c'è spazio per il pensiero, solo per quella sensazione di essere sospesa, come se fossi a metà strada tra il sogno e la realtà. Ma non posso fermarmi. Non posso restare nel vuoto. Accendo la musica classica, come una coperta calda che prova a scacciare il gelo dell'incertezza, ma la melodia non arriva a colmare il vuoto. È come se la musica fosse solo un'eco di qualcosa che non riesco più a toccare. Leggo. Un libro su Pitagora, sulla sua concezione della matematica come linguaggio dell’universo. Le sue parole scorrono con una fluidità che mi fa sentire come se il mondo stesse finalmente trovando un ordine, una struttura. Ma poi ci sono quei momenti, quando la lettura si interrompe per un attimo, quando il pensiero inizia a...