Posted on August 31st, 2002 at 6:00 PM | Tags: Memoria | 12 Comments
L’ho sempre vista così: una figura che galleggiava tra l’apparenza e la realtà. Un’immagine perfetta, ma mai perfetta. Quella bellezza che il mondo ha amato, che l’ha venerata e poi l’ha spezzata. Tutti noi, in un modo o nell’altro, abbiamo conosciuto questa fragilità nascosta dietro una corona, dietro un sorriso perfetto. Diana è stata simbolo di tante cose: una madre, una moglie, un'icona. Ma è stata anche una donna, che ha vissuto con il cuore in subbuglio, senza sapere mai davvero chi fosse. O forse lo sapeva, ma non riusciva a dirlo. Non riusciva a liberarsi da quella prigione dorata che le avevano costruito attorno. Eppure, se ci penso, mi chiedo se sia mai riuscita a sentire l’amore vero, quello che non chiedeva nulla in cambio, quello che non le imponeva di essere qualcun altro. Forse era proprio questo il suo dramma: il bisogno di essere amata per ciò che era, non per ciò che doveva sembrare. Ogni sorriso che le veniva imposto, ogni gesto che doveva compiere, era un peso che l’ha accompagnata fino alla fine. Non è mai stata libera, eppure è stata, per molti, l’immagine stessa della libertà. Mi fermo e penso a come il mondo l’ha...
Posted on August 30th, 2002 at 11:51 PM | Tags: Esperienze | 18 Comments
Il cielo è striato di arancio e il mare davanti a me si stende in un orizzonte che non smette mai di cambiare, ma che in fondo rimane sempre lo stesso. Io sono qui, seduta sulla sabbia, da sola. Loano. È strano dirlo. Ogni tanto mi sembra che il mio corpo non segua più la mia mente, e tutto si mescola, scivola via. La sera ormai sta calando e il suono delle onde è l'unico che sento. Eppure non è solo il suono. È un eco che mi scava dentro, un ricordo che mi sfiora come se fosse sempre stato lì, a guardarci da lontano. Mi guardo attorno, ma non c’è nessuno. Non mi importa. Questo è l’ultimo giorno qui, e non voglio che finisca. Non voglio tornare. Non voglio tornare a Milano, alla solita vita che mi scivola addosso senza che io la chieda. Sono sempre stata una di quelle che non si lascia troppo influenzare, che non si fa mettere sotto da niente. Ma in questo momento, sulla sabbia, mi sembra che tutto abbia un peso diverso. Lo percepisco nelle ossa, come se la quiete di questo posto fosse l’unico respiro che il mio corpo sappia riconoscere. Sento...
Posted on August 20th, 2002 at 7:00 AM | Tags: Rivoluzione | 16 Comments
La verità è che non capisco il sarcasmo. Non lo capisco, e non lo voglio capire. Ci sono cose che non si dovrebbero dire così, in quel modo. Ma è come se tutti avessero un canale segreto che io non riesco ad ascoltare. Forse c’è una lingua che non parlo, o una frequenza che mi sfugge. E il sarcasmo è proprio quella frequenza. Quella vibrazione che lascia un sapore amaro in bocca, e non importa quanto io ci provi, non riesco a sentirla mai come la sentono gli altri. Sembra che tutti ridano insieme, e io sono l’unica che non capisce il gioco, il punto, la battuta che si nasconde dietro quelle parole taglienti. C’è una parte di me che, nonostante tutto, vorrebbe capire. Vorrei sentire il ridicolo, il piacere che ci si può prendere a giocare con le parole. Ma no. Il sarcasmo non mi sembra mai un gioco. Mi sembra qualcosa di diverso. Come se ogni battuta fosse una freccia che non colpisce mai il bersaglio giusto. La faccia sorridente che maschera una punta di veleno. Ed io, con quella faccia che cerco di decifrare, come se fosse un codice segreto che non mi è stato mai insegnato....
Posted on August 10th, 2002 at 5:10 PM | Tags: Memoria | 14 Comments
C’è qualcosa di inquietante nell’idea di mettere ordine ai volti che mi hanno attraversato. È come se ogni volto dovesse essere catalogato, come se il solo fatto di assegnargli un nome mi obbligasse a portarne il peso. È un atto quasi solenne, uno di quelli che ti fanno sentire vulnerabile, nuda, come se stessi esponendo la tua intimità più segreta. Quella parte di te che di solito cerchi di nascondere, quella che non si racconta mai, che non esce mai dalle labbra. Eppure, è lì, in un angolo buio della tua mente, come un ricordo da esorcizzare. Mi tornano in mente frammenti, piccole scene di un film che non rivedrei mai. Un cult, uno di quelli che tutti guardano, ma che non ha più nulla da dire. La protagonista sorride e con leggerezza inizia a elencare tutti i suoi ex. È quasi una scena divertente, se non fosse per il sorriso che cerca di nascondere qualcosa di molto più profondo. Una fatica, una fatica che non ammette. Un gioco che non lo è, un atto di vulnerabilità. E io, mi ritrovo a chiedermi: quanto dolore c’è davvero dietro ogni sorriso che nasconde una lista di amori, di fallimenti, di tentativi...