Archive for March, 2002


Genialità e Solitudine

Posted on March 24th, 2002 at 9:00 PM | Tags: | 24 Comments
Una mente nascosta # Il silenzio della stanza è come un respiro che si ferma nel momento in cui il film inizia, eppure il rumore delle sue parole mi segue, mi graffia, mi pervade. Non c'è un respiro che non si intrecci con quello che vedo, con quello che sento. La mente è un labirinto, eppure il suo percorso è inevitabile, come un cammino che non puoi evitare, anche se sai che potrebbe portarti da qualche parte che non conosci. La storia di Nash è un piccolo viaggio dentro la solitudine di chi ha visto il mondo con occhi diversi, ma non l'ha mai potuto raccontare. Quante volte non raccontiamo noi stessi? Quante volte la nostra mente è costretta a fare i conti con il mondo che non capisce? Eppure, è in quel mistero che si nasconde la verità. Il film non è solo la storia di un genio, ma di un uomo che perde se stesso per trovare una verità che nessuno capisce. Non è la genialità che mi colpisce, ma il disorientamento, il caos che emerge quando la mente si fa terra di conquista di qualcosa che non possiamo toccare. La sua ricerca è disperata, come un grido...

Un mondo in silenzio

Posted on March 20th, 2002 at 9:30 PM | Tags: | 18 Comments
Le campane suonano lente, una melodia che scivola nell'aria come un sussurro di addio. Oggi, a Londra, il mondo si ferma: i funerali della regina madre Elizabeth. Un evento solenne, carico di quella pesantezza che si prova davanti a ciò che è irrimediabile. Mi lascio attraversare da questa atmosfera, mentre le immagini scorrono davanti a me: la folla che riempie le strade, i volti segnati dal tempo e dalla devozione. Il silenzio che sembra avere un peso. Mi chiedo, con una stretta al petto, cosa ci lega davvero a chi non c'è più. È il ricordo, o forse l'idea di ciò che ci ha lasciato? Una figura come la sua, simbolo di un’epoca, ci tocca nel profondo perché rappresenta qualcosa di più grande di noi. Ma, allo stesso tempo, quella stessa grandezza sembra metterci a nudo. La guardo, ora immobile nella sua maestà. E mi chiedo: «Quanto sappiamo davvero di lei, oltre il titolo, oltre la leggenda?». Era una regina, ma prima di tutto era un essere umano. E lì, in quel dettaglio, c'è tutto. L'intero pianeta osserva, con rispetto e con quel senso di vuoto che lascia ogni addio. Forse è questo il punto: la morte di un simbolo...

Il peso della scelta

Posted on March 19th, 2002 at 1:37 AM | Tags: | 0 Comments
Operazione Anaconda: è questo il nome dato all’ultimo atto, l’offensiva in cui centinaia di soldati americani scendono sulla terra irachena, pronti a rischiare tutto per cercare qualcosa che forse non troveranno mai. O forse sì. Lo so, non è popolare ammetterlo, ma io lo dico. Siamo stati addestrati a credere che la guerra sia giusta quando c’è un obiettivo, una ragione. Ma qual è la ragione di questa guerra? Lo stiamo ancora cercando, come se la risposta fosse dietro ogni roccia frantumata, dietro ogni corpo distrutto. La verità è che non c’è una risposta chiara. E non è mai stata chiara. Non per me. Non per loro. Il giorno che vedo l’inizio di Anaconda, c’è qualcosa di strano nell’aria. Non la solita frenesia che si respira in un’operazione militare, ma qualcosa di più profondo. Un silenzio che dice tutto, una consapevolezza che solo chi ha visto la guerra può capire. È come se il deserto fosse il palcoscenico di un dramma che non sappiamo nemmeno come raccontare. Le armi, le voci dei soldati, i comandi, tutto si fonde in un’unica grande massa. Non c’è alcuna speranza di salvezza. Solo una lotta che non si ferma mai. Ed è per questo...

La Battaglia Dentro di Me

Posted on March 5th, 2002 at 5:30 AM | Tags: | 10 Comments
Mi sveglio, ogni mattina, con una domanda che mi solletica, mi graffia l'anima: «Chi sono veramente?» Un respiro che non trovo mai davvero, che non si ferma mai, eppure sembra non arrivare mai. La mia mente, come un campo di battaglia, ospita mille voci. C'è sempre quella di chi mi dice di fare di più, di essere di più, di adattarmi. C'è quella che sussurra: «Non è mai abbastanza». Ma dentro, in un angolo nascosto, c'è anche una voce che grida. Grida, si agita, si ribella. Mi guardo nello specchio e la domanda arriva, tagliente: «Sono davvero quella che mi dicono di essere?» Il riflesso è quello di una sconosciuta, ed è un'altra guerra dentro di me. Ogni passo che faccio sembra già scritto, come se tutto fosse un copione che qualcun altro ha scritto per me. La scuola, i genitori, gli amici, ognuno ha un’opinione, una risposta già pronta. Ma ogni volta che provo a seguire una strada diversa, qualcosa dentro si spezza. Voglio camminare da sola, voglio lasciare il segno con la mia impronta, non seguire quella che mi è stata imposta. Voglio scrivere il mio destino, ma ogni volta che cerco di farlo, il mondo mi riporta...

L’infinito sopra di noi

Posted on March 1st, 2002 at 12:00 PM | Tags: | 22 Comments
Ci siamo. Envisat è in orbita, un nuovo guardiano tecnologico che sfida la gravità e si posiziona nel vuoto immenso dello spazio. Da quassù, il mondo appare come un’immensa sfera blu e bianca, così bello da togliere il fiato, così fragile da spezzarlo. Le sue curve gentili, i suoi oceani lucenti, le terre verdi che paiono farsi largo tra le nuvole, tutto appare in un respiro. Eppure, è una bellezza che ci sfida. Ci sfida a guardare più a fondo, a non fermarci alla superficie. Mi chiedo se siamo consapevoli di ciò che significa essere osservati, non solo da occhi umani, ma da una macchina che vede oltre. La distanza tra noi e questo satellite è immensa, ma, in fondo, è solo un altro passo di quella curiosità insaziabile che ci definisce. Perché guardiamo il cielo? Perché ci sentiamo così spinti a scrutare l'ignoto, a inseguire l'infinito, come se ogni domanda che si posa su di noi fosse una risposta in cerca di un senso? «Osservare è capire», dicevano i filosofi. Ma cosa cerchiamo davvero di comprendere? Questo satellite non è solo un pezzo di metallo che orbita intorno alla Terra. È il simbolo di un’umanità curiosa, ossessionata dall’idea di...