Posted on October 11th, 2001 at 4:16 PM | Tags: Celebrazioni | 42 Comments
PARTE UNO. A volte basta un rumore, lieve come un respiro, per infrangere un silenzio. Eppure, quel silenzio che ci separa ora è più forte di qualsiasi parola. Non so dire quando sia cominciato. Forse in quella sala giochi, quando tutto sembrava ancora un gioco e noi eravamo solo pedine inconsapevoli, intrappolate in una partita che nessuno voleva davvero vincere. Ricordo ancora l’odore di plastica bruciata dei joystick, il suono secco delle monete che cadevano, la luce intermittente dei neon blu che sembravano pulsare al ritmo dei miei battiti. È lì che tutto è cambiato, anche se allora non lo sapevo ancora. È lì che il vetro ha cominciato ad incrinarsi. Il vetro, già. Lo stesso vetro che ora non riesco più a smettere di guardare, riflettendomi in un’immagine che non riconosco. E' davvero questo che siamo diventati? Ombre di ciò che eravamo, frammenti che non combaciano più. Lui se n’è andato e ha portato con sé ogni possibilità di ricostruire quel quadro. Io sono rimasta qui, con le mani vuote e le parole che non ho mai detto. Non servono scuse, me lo ripeto come un mantra. Le scuse sono solo un’illusione, suoni vuoti che non restituiscono ciò che...
Posted on October 7th, 2001 at 8:07 PM | Tags: Rivoluzione | 0 Comments
Il cielo sopra Kabul si è tinto di un rosso crudele. L’aria odora di metallo, di terra arsa, di polvere che si infila sotto la pelle. È una guerra che senti addosso, che non ti lascia mai, neanche quando chiudi gli occhi. Ma chi può chiuderli, davvero? Non ora. Non più. Siamo stati costretti ad aprirli. Ad alzarci, a reagire. È la risposta inevitabile ad un atto che ha lacerato il mondo intero. L’11 settembre non è stato solo un attacco. È stato uno schiaffo contro tutto ciò che credevamo inviolabile. Un pugno sul cuore della libertà. Le bombe cadono, e il loro boato non è solo un suono. È una dichiarazione. È il segno che non accetteremo mai che la paura governi le nostre vite. No, non ci piegheremo. Non rimarremo in silenzio mentre il terrorismo cerca di trascinarci nelle ombre. Eppure, mentre guardo quelle immagini: gli aerei che si alzano nel cielo, le esplosioni che scolpiscono crateri nel deserto, non posso evitare di chiedermi: «Quanto costa questa guerra? Quanto siamo disposti a perdere per vincerla?» Ma questa non è una scelta. Non lo è mai stata. È una necessità. Gli uomini e le donne che parlano di pace...
Posted on October 1st, 2001 at 3:28 PM | Tags: Esperienze | 22 Comments
È strano come una sola parola, un gesto, possa stravolgere tutto ciò che pensavamo fosse chiaro. Il pomeriggio è piuttosto grigio, ma c'è un calore insolito nell'aria, un'energia che non si può definire, come se fosse tutto sospeso, pronto a precipitare. H. e S. camminano avanti a me, immersi nella solita spensieratezza, eppure qualcosa di indefinito si fa strada, silenzioso. Entriamo nella sala giochi, «Las Vegas», e tutto il mondo fuori si dissolve. Le luci, il suono metallico delle monete, le risate che si mescolano al frastuono degli schermi, sono un rifugio, un microcosmo che ci isola da tutto il resto. In questo spazio, il tempo non ha confini. Poi arriva il momento. Un attimo che tutto cambia. S. torna dal bagno, la faccia pallida come la luce che entra dalle vetrate, ma non è la luce che la fa sembrare così. È quello che ha visto, quel muro, la scritta. Non posso fare a meno di notarlo, ma sono lenta nel metabolizzarlo. Non mi aspettavo di sentire quelle parole. Non le aspettavo. S. le fissa, le scansiona con uno sguardo che perfora l'aria, e poi, senza preavviso, si volta verso di me. «Sei stata tu!» urla. Le parole mi...