Archive for September, 2001


Foglie, memorie, passi persi

Posted on September 23rd, 2001 at 2:30 PM | Tags: | 0 Comments
Settembre è una soglia. Mi ritrovo in mezzo a un’aria che sa di cambiamento, come se ogni respiro portasse con sé un frammento di passato. La luce si addolcisce, quasi timida, e il calore scivola via, lasciando spazio a brividi leggeri. Passeggiare in questi giorni è come sfiorare una memoria che non appartiene solo a me. Le foglie si piegano al tempo. Non muoiono, no. Si trasformano, diventano arte: dipinti viventi di rosso, oro e ambra. Il vento le accompagna, come in una danza solitaria, e ogni loro caduta sembra raccontare storie che solo la terra comprende. «Cammino tra questi tappeti di ricordi, e ogni passo scricchiola di stagioni perdute.» La luce del giorno si accorcia. È un dettaglio che non posso ignorare, come un orologio invisibile che scandisce il ritmo della vita. Ogni tramonto, acceso di fuoco e malinconia, sembra parlare di qualcosa che sta finendo. Eppure, c’è una bellezza crudele in tutto questo: un invito a osservare ciò che sfugge. Raccolgo mele in un piccolo frutteto vicino casa. Ogni frutto che stringo tra le mani ha un peso diverso, una promessa di dolcezza nascosta. Mentre lo faccio, la mente torna indietro. Mi vedo bambina, con mani troppo piccole...

Memoria: 11 settembre

Posted on September 12th, 2001 at 3:30 PM | Tags: | 0 Comments
Milano è ferma. I rumori della città sembrano più ovattati oggi, come se il respiro collettivo si fosse interrotto dopo l’11 settembre. Mi sveglio con il peso delle immagini viste alla televisione: fiamme, crolli, disperazione. Ogni suono è un richiamo a quella tragedia, un rintocco di campana che ci ricorda quanto siamo vulnerabili. «È successo davvero?» mi chiedo osservando le persone per strada, alcune immobili davanti alle edicole. I giornali espongono titoli in grassetto, foto che nessuno vorrebbe vedere. Il mondo intero si è fermato, non solo New York. In un bar di Porta Venezia, il solito vociare è sostituito da sussurri. Due uomini anziani discutono piano. Uno dice: «Non riesco a credere che qualcosa di così crudele possa esistere». L’altro annuisce, fissando il caffè come se cercasse risposte nel fondo della tazzina. Le loro rughe sembrano più profonde oggi, solchi di un dolore condiviso. Un gruppo di studenti, al tavolo accanto, parla animatamente: «Ora cosa accadrà? Un’altra guerra?» domanda una ragazza. «Non possiamo saperlo» risponde un ragazzo, la sua voce tremante. Le loro parole sono un riflesso della confusione e della paura che ci avvolge tutti. Il futuro non è mai stato così incerto. La professoressa di storia, in...

Polvere, terrore, memoria viva

Posted on September 11th, 2001 at 7:30 PM | Tags: | 0 Comments
PARTE UNO. La sera si stende su di noi, mentre il mondo sembra fermarsi. La luce svanisce, l'aria è pesante di sospetti e di paura. Le notizie si susseguono frenetiche, ma nessuna può davvero prepararti a ciò che stai per sentire. # L' 11 settembre è un giorno che ci rimarrà dentro. Non importa dove ti trovi, non importa che tu stia vivendo la tua giornata come sempre. Il mondo è cambiato. All’improvviso. Alle 14:46 ora locale, un aereo si schianta contro il World Trade Center, il cuore pulsante della potenza americana. Un’esplosione, un suono che scuote l’aria, qualcosa che nessuno può comprendere appieno. Poi, il secondo. E il terzo. L’impossibile diventa possibile. La paura è diventata tangibile, come una morsa che stringe ogni respiro. Come si fa a guardare un cielo sereno e sentire che non è più lo stesso? Non c’era tempo per prepararsi, non c’era tempo per riflettere. Solo il rumore della morte che si diffondeva nelle strade. La folla che corre, che scappa senza sapere dove, ma senza poter rimanere. Perché quel che è successo lì, ha colpito tutti. Il crollo delle torri non è solo la polvere che sale, ma la fine di un'epoca. Perché...

Disastro in Diretta: September 11, 2001

Posted on September 11th, 2001 at 5:30 PM | Tags: | 0 Comments
Non è un film, non è uno scherzo. È il mondo che esplode. Sono qui, seduta sul divano, la sera che si avvicina. La televisione trasmette come al solito la mia serie preferita, la mia mente è leggera, lontana da pensieri pesanti. Poi, un'improvvisa interruzione: un'edizione straordinaria, urgente. L'inquietudine mi coglie in un attimo. Il volto del conduttore, impassibile, mi rivela subito che qualcosa non va. E inizia a mostrarsi il terrore. Le torri gemelle di New York sono sotto attacco. Le immagini scorrono in diretta. Le fiamme che ingoiano una delle torri, un boato che squarcia l'aria. Il mio cuore accelera, i battiti sono nel petto e nel collo, le mani sudano. Non posso credere a ciò che vedo. Il mondo cambia in un battito di ciglia. Non ci sono parole per descrivere quello che sento. Ogni dettaglio è impossibile da metabolizzare. Un aereo di linea è appena colpito dalla torre, e il fumo nero che si alza come un mostro che inghiotte la città è il primo segno di una tragedia che non posso ancora capire. Lo schermo è insopportabile. Una seconda esplosione, l'ennesima scarica elettrica per la mia mente che non riesce a mantenere la calma. Il...

La paura del futuro

Posted on September 9th, 2001 at 3:30 AM | Tags: | 0 Comments
Quante volte ci siamo fermati, nel silenzio di una notte qualunque, a pensare a dove stiamo andando? La domanda non è mai banale, non è mai priva di peso. Perché se guardiamo davvero, non possiamo ignorare la realtà. Un futuro che si svela, ma che sembra sempre più confuso. È come camminare su un filo sottile, sospesi tra speranza e disperazione. Un mondo che corre senza fermarsi. Ogni giorno, la sensazione di essere sopraffatti aumenta. Le notizie arrivano come una pioggia incessante: crisi economiche, guerre, paure incombenti. Il nostro tempo è diventato il tempo della velocità. E più corriamo, più sembra che ci sfugga qualcosa. Mi chiedo se riusciremo mai a fermarci, a riflettere. Quello che è certo è che questa corsa non è la stessa per tutti. C'è chi lotta per sopravvivere e chi corre per arrivare in cima. La distanza tra i poveri e i ricchi cresce, e con essa la frustrazione. Chi non ha mai avuto nulla, ha paura di perdere anche quel poco che ha. E chi ha sempre avuto tutto, teme di perdere il suo potere, la sua influenza. Ma cosa ci sta succedendo? Questa società ci sta insegnando a correre, ma non ci spiega...