Archive for April, 2001


I sogni e lo spazio

Posted on April 30th, 2001 at 5:00 PM | Tags: | 30 Comments
Da piccola volevo essere un'astronauta. Era uno dei miei tanti sogni folli, ed ogni volta che mi soffermavo a pensarlo, sentivo quel brivido di emozione, come se il cuore mi battesse in un altro spazio, lontano da tutto, in un posto che non conoscevo ancora. Volevo volare, perdere il contatto con la Terra e librarmi tra le stelle. Ogni notte, mentre gli altri dormivano, io rimanevo sveglia, ad osservare il cielo, come se potessi toccarlo, come se potessi sfiorare con le dita quella luce distante, che sembrava così vicina, come un respiro che mi attraversava, ma che non avrei mai potuto afferrare. E allora, mi inventavo storie, mondi, viaggi. Volevo essere un'astronauta, ed ogni volta che mi immaginavo lassù, nello spazio infinito, non c’era mai paura. Solo una curiosità insaziabile, una voglia di scoprire l’ignoto. Il mio sogno non aveva confini, né limiti. Pensavo che, se avessi potuto andare lontano, molto lontano, mi sarei trovata di fronte a qualcosa che nemmeno gli adulti riuscivano a spiegare. Il mondo da cui venivo non era la Terra, e lo sapevo con certezza. Ecco perché guardavo sempre in alto, verso quella distesa di luce che brillava nella notte come una promessa. “Vengo da...

Libertà Perduta, Speranza Ritrovata

Posted on April 25th, 2001 at 4:46 PM | Tags: | 12 Comments
25 aprile 2001. Un giorno come tanti, eppure diverso, un respiro che solca l'aria come una promessa che si rinnova ogni anno. La strada è affollata, il cielo è chiaro, il vento porta con sé l'eco di parole lontane, di gesti che ormai non si vedono più, ma che si sentono. Eppure, qualcosa si fa strada, qualcosa di potente e silenzioso: la memoria. La memoria che torna ogni anno come un invito, come una scia che segna il passo di chi sa guardare oltre il tempo. Non è solo un giorno di festa, non è solo una ricorrenza. È il ricordo di un popolo che ha lottato, che ha sofferto, che ha saputo sacrificarsi per qualcosa che oggi sembra così lontano. Ma in quel giorno, nel 1945, mentre i soldati si facevano strada tra le rovine di una città che non esisteva più, nasceva una speranza. La speranza che, alla fine, ogni catena, ogni sofferenza, ogni ombra possa essere spezzata. Eppure, oggi, più che mai, il 25 aprile ci chiede di fermarci a riflettere. Non solo sulla guerra, non solo sui partigiani che hanno dato la loro vita, ma anche su ciò che abbiamo costruito, su ciò che siamo diventati....

La Metamorfosi della Vergogna

Posted on April 22nd, 2001 at 7:30 PM | Tags: | 10 Comments
C’è qualcosa di incredibilmente potente nella risata. Quel tipo di risata che non nasce da un fatto particolarmente divertente, ma da un’improvvisa consapevolezza che ti prende in giro, in modo gentile, mentre sei nel bel mezzo di una metropolitana affollata. È come se una specie di scintilla invisibile si accendesse, e subito tutto, e tutti, fossero coinvolti. Ed io, ovviamente, ci sono dentro fino al collo. La scena? Semplice, quotidiana. Sono in metropolitana, il treno è pieno, ma non troppo, abbastanza da respirare senza sentirti in un sogno claustrofobico. Ma io, ahimè, sono in uno di quei giorni in cui il mio corpo sembra essere una versione un po’ imbranata di me stessa, quella versione che si spinge troppo a fare cose senza pensarci troppo. Ho appena fatto un errore, banale, nulla di grave, ma abbastanza imbarazzante da far sentire il mio viso divenire rosso come un pomodoro. Non riesco neppure a dirlo, perché non sono una che ammette facilmente la propria goffaggine, ma c’è quel momento, quel secondo esatto, quando mi rendo conto di quanto sia ridicolo, che succede. E rido. Ma rido forte. Come se avessi appena scoperto una verità segreta su di me stessa, come se tutto...

Notti di silenzio eterno

Posted on April 16th, 2001 at 1:45 AM | Tags: | 10 Comments
Non c’è rumore, se non il battito del mio cuore che si mescola al respiro, leggero, quasi impercettibile. La notte è immobile, il mondo sembra essersi fermato, eppure dentro di me tutto si muove. La lampada accanto al letto proietta una luce fioca, gialla, abbastanza da dare vita a ombre che si rincorrono sulle pareti. Le pagine della Bibbia sono aperte sulle mie ginocchia, pesanti come un macigno e leggere come piume al tempo stesso. Ogni parola incide, penetra, come una lama che non lascia ferite visibili, ma scava in profondità, lì dove neanche io pensavo di poter arrivare. «Non preoccuparti per il domani.» Questa frase mi colpisce come un pugno. Non preoccuparti. Ma come posso non preoccuparmi? Il domani è una promessa non mantenuta, un’incertezza che si allarga davanti a me come un mare in tempesta. È il respiro che trattengo ogni volta che penso al futuro, al peso delle decisioni che ancora non ho preso. È il timore di sbagliare, di fallire, di non essere abbastanza. L’orologio segna quasi le due. Fuori, la città dorme. Ogni tanto il rumore di un’auto lontana si trascina nell’aria, spezzando la quiete solo per un istante, prima di dissolversi di nuovo nel...

V2. Il respiro della Pasqua

Posted on April 15th, 2001 at 8:30 PM | Tags: | 44 Comments
C’è qualcosa di tangibile nella Pasqua, ma non è mai ciò che ci si aspetta. Non è la gioia che splende al sole o l'ombra che la sera porta con sé. È un'energia sottile che s'insinua, un respiro che non si lascia trattenere. Ogni anno, quando la mia famiglia si riunisce, lo avverto. Non è un incontro di corpi, è un incontro di anime. Un calore che supera il cibo, che va oltre le parole, si muove tra di noi come una corrente invisibile. La tavola è piena, sì, ma è la forza del legame che ci tiene insieme a nutrirci, e quella forza non si può spiegare, non si può definire. Non c’è un gesto che non sia carico di un significato nascosto, qualcosa che nessuno ammette, ma tutti sentiamo. Ogni anno, all’improvviso, la Pasqua arriva con il suo silenzio. Non importa se piove o splende il sole. Il suo arrivo non è una questione di tempo, ma di spazi invisibili, di mondi paralleli che si intrecciano per un attimo. Lo percepisco, ed è più di un ricordo. È una sensazione che non si può trattener e, eppure è lì. Il mio respiro si allunga, i battiti del cuore...

V.1 Resurrezione: La pasqua

Posted on April 15th, 2001 at 1:18 PM | Tags: | 46 Comments
Le vetrate del Duomo catturano la luce del mattino, frammentandola in fasci di colori che sembrano dipingere l’aria. Il silenzio qui dentro ha un peso diverso, quasi sacro, eppure non opprimente. Mi sento osservata dalle statue di marmo, dai santi che sembrano custodire storie troppo grandi per essere sussurrate. Il suono delle mie scarpe sul pavimento sembra un eco che non si dissolve, un ricordo che cammina accanto a me. Respiro a fondo. Il profumo della cera consumata e dell’incenso si insinua nei miei pensieri, come se potesse colmare spazi vuoti dentro di me. Mi siedo su una panca laterale, le mani fredde intrecciate sul grembo. Il sacerdote si alza, lento, come se ogni movimento fosse intriso di una solennità che non lascia spazio alla fretta. La sua voce riecheggia, ferma ma non severa, quando pronuncia: «Oggi celebriamo la vittoria della vita sulla morte, il miracolo della resurrezione. Gesù è risorto per noi, per insegnarci che nulla finisce davvero». Mi soffermo su quelle parole, le lascio cadere come pietre nell’acqua ferma dei miei pensieri. Nulla finisce davvero. Parla della croce, della sofferenza, del dolore che precede la luce. Racconta di un amore che si dona senza chiedere, senza misurare, un...