Archive for January, 2001
Posted on January 20th, 2001 at 10:00 PM | Tags: Rivoluzione | 0 Comments
Oggi l’America si solleva, ma non so se per applaudire o per nascondere i propri timori. # Oggi, 7 gennaio, un uomo prende il suo posto nella storia. George W. Bush è il nuovo presidente degli Stati Uniti, e tutto sembra dire che stiamo per entrare in un'era di cambiamenti. In questo momento, nella Casa Bianca, l’aria è carica di aspettative, come un pallone gonfiato pronto a esplodere. Il suo discorso è sicuro, ma io lo ascolto con il cuore in subbuglio. Parla di unità, di opportunità, di un futuro che sembra promettere la fine delle divisioni. Ma cosa significa davvero questa "unità"? La divisione che ci ha scossi per mesi, tra destra e sinistra, sembra non essere solo una questione di partiti, ma di popoli, di valori, di cuori. Io lo guardo, ma non posso fare a meno di sentire che c’è qualcosa di profondamente distorto in questo entusiasmo collettivo. Perché la speranza, per quanto bella, non riesce a cancellare il buio che si nasconde dietro le parole di questo nuovo presidente. Le sue promesse suonano vuote, come la risata di un uomo che sa che il gioco è appena cominciato e le regole cambieranno in fretta. Bush non...
Posted on January 16th, 2001 at 12:33 PM | Tags: Rivelazioni | 0 Comments
Mi sveglio ogni giorno con il peso di un futuro che sembra voler scivolare via, come sabbia tra le dita. Eppure il futuro è qui, ora. # Non ci siamo ancora abituati, eppure stiamo già vivendo un cambiamento radicale. La tecnologia ci sovrasta, ma non è il progresso che ci avevano promesso. Non è il futuro scintillante, ma una trappola. Eppure, continuiamo a correre, senza mai fermarci a guardare. Mi sveglio e prendo il mio telefono, come se fosse l’unico modo per connettermi con il mondo. Ma poi, come sempre, arriva quella sensazione di vuoto. Un vuoto che non può essere riempito da uno schermo luminoso. Mi sento persa in un mondo dove siamo tutti così connessi, eppure così lontani. La verità è che siamo diventati schiavi dei nostri stessi strumenti. Ho chiesto a me stessa: «Perché devo avere sempre più? Perché devo essere sempre più veloce, più efficiente?» L’idea di progresso si è trasformata in un’ossessione, in una ricerca senza fine di qualcosa che, alla fine, non soddisfa mai. La velocità delle informazioni è diventata la nostra droga, e non possiamo smettere di scorrere. Ma quando mi fermo, quando metto il telefono giù per qualche minuto, sentiamo davvero qualcosa?...
Posted on January 15th, 2001 at 7:00 PM | Tags: Celebrazioni | 0 Comments
La notte ci ha avvolto in un abbraccio caldo, e in quella piccola stanza ho capito che non importa dove andremo, ma chi saremo insieme. # Siamo lì, nel salotto della mia casa. È l'inizio del nuovo anno, e la serata è ancora giovane. Le luci soffuse delle lampade creano una danza di ombre sulle pareti, come se il tempo stesso si fermasse, diventando improvvisamente più vicino. E noi, seduti su cuscini sparsi sul pavimento, ci sentiamo protagonisti di un mondo che sembra esserci, solo per noi. Come se non ci fosse nulla di più importante al mondo che stare lì, a fare progetti folli, a ridere insieme. “Ragazzi, è il momento di sognare ad alta voce!” annuncio, lanciando il guanto della sfida. C'è qualcosa di speciale nel momento che precede l'azione, quando tutto è possibile, quando non ci sono limiti, solo quella sensazione di essere ancora giovani e senza paura. M. solleva la mano con la solennità di un generale. “Ho un’idea che farà storia”, dice. Poi, con un sorriso di quelli che promettono guai, annuncia: “Voglio costruire una nave pirata e solcare i mari, alla ricerca di tesori perduti!” Scoppio in una risata incontrollabile, come se il mondo...
Posted on January 8th, 2001 at 1:30 PM | Tags: Memoria | 0 Comments
La campanella suona con un suono tagliente, come una promessa non detta # Ogni anno che ricomincia è come un libro da scrivere, eppure, ogni pagina sembra un ritorno. I corridoi della scuola sono affollati, ma è il silenzio interiore che mi accompagna più di tutto. Il suono delle voci che si sovrappongono, gli sguardi che si intrecciano, sono il riflesso di una realtà che, nonostante cambi, sembra sempre uguale. È un anno nuovo, eppure, la solitudine è la stessa. Un passo dopo l’altro, mi avvicino alla classe. I volti degli amici sembrano familiari, eppure ogni volta c’è una distanza che non riesco a colmare. Le vacanze sono finite, ma ciò che rimane è una sensazione di incompletezza che non riesco a scacciare. Le chiacchiere dei compagni si intrecciano con i ricordi del passato, ma qualcosa è cambiato dentro di me. Non sono più la stessa. Ogni risata, ogni parola, suona come una promessa di normalità. Ma cosa significa essere normali? La scuola, i libri, i banchi, tutto sembra avvolto da una patina di ritualità. Le giornate passano come se il tempo non fosse mai davvero nostro. Si vive per compiti, per interrogazioni, per aspettative. Ma io non voglio vivere...
Posted on January 1st, 2001 at 2:00 PM | Tags: Celebrazioni | 0 Comments
Le ore scorrono e il mondo non si ferma mai. Mai # La notte, sempre troppo breve, ci lascia con la sensazione di non aver mai avuto abbastanza tempo. È il 2000, e il nuovo millennio è davanti a noi, come una terra sconosciuta che promette miracoli, ma a quale prezzo? In questo preciso istante, il cielo sopra di me sembra diverso. Un colore più scuro, come se qualcosa stesse per accadere, ma io non so ancora cosa. Nella mia stanza, la luce pallida della lampada illumina la scrivania, piena di libri, appunti e sogni che si mescolano con la polvere. La mia vita, che si snoda come una linea sottile tra il passato e il futuro, mi lascia il respiro sospeso. Non ho più sedici anni, ma qualcosa in me rimane la stessa. Il tempo scivola via come sabbia, eppure ci sono momenti che restano, che ti segnano senza che tu possa farci niente. Ho un desiderio, forse più di uno, ma non è il tipo di desiderio che si può sussurrare nel buio. Voglio vivere davvero. Voglio essere libera. Voglio sfidare il destino, anche se so che non mi sarà mai concesso. Voglio nuove amicizie, quelle che mi...
Posted on January 1st, 2001 at 3:30 AM | Tags: Celebrazioni | 0 Comments
Un nuovo anno. Eppure, tutto sembra fermo. La promessa del tempo che avanza è una finzione, come un sogno che non smette mai di dissolversi # Quattro ore. È così che seguiamo la danza del calendario, aspettando che un istante simbolico ci separi da ciò che è stato e ci porti verso ciò che sarà. Ma è davvero così? Il 31 dicembre, quella notte, la trasformazione è solo apparente, una traccia di polvere dorata su una realtà che non cambia mai veramente. Abbiamo celebrato il passaggio con gli occhi pieni di stelle, gli abbracci stretti e i brindisi che segnavano il confine invisibile tra ieri e domani. Le risate risuonavano nell’aria come una promessa di felicità che non chiedeva niente in cambio. La musica ci ha avvolti, siamo diventati parte di una sinfonia collettiva, un’illusione di serenità che ci ha reso tutti uguali, tutti pronti a sognare. Eppure, sotto la superficie scintillante, qualcosa non tornava. Ho visto nei volti degli altri una speranza mai davvero raggiunta, come se ciascuno di noi si nascondesse dietro i sorrisi forzati, troppo consapevoli che l’anno nuovo non avrebbe cambiato nulla, se non il numero che scriviamo alla fine delle date. Ma non è vero...